Le recenti operazioni referendarie, svoltesi tra l’8 e il 9 giugno – comprendendo anche la giornata del 7 per la preparazione dei seggi – hanno evidenziato una serie di problematiche significative nella gestione logistica del personale di vigilanza. Le sigle sindacali S.I.M. Sindacato Italiano Militari Carabinieri – Segreteria Provinciale Trapani, Si.Na.Fi. Sindacato Nazionale Finanzieri – Segreteria Regionale Sicilia e SAPPE Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria – Segreteria Provinciale Trapani, hanno congiuntamente segnalato una serie di criticità comuni relative ai turni di servizio e, in particolare, alla distribuzione del vitto per il personale impiegato presso i seggi elettorali di Trapani e dei comuni limitrofi. Le problematiche riscontrate, seppur gestite con grande professionalità e senso di responsabilità dagli operatori, hanno generato notevoli disagi e sollevano interrogativi sull’efficienza della programmazione logistica.
Orari incompatibili e informazioni lacunose sui pasti
Uno dei punti più dolenti riguarda la distribuzione dei pasti. Gli orari di consegna si sono rivelati spesso incompatibili con le esigenze operative e fisiologiche del personale. I pranzi, ad esempio, sono stati distribuiti tra le 11.30 e le 15.30, ben oltre la fascia concordata di 12-14.30. Ancora più critica la situazione delle cene, consegnate persino tra le 17.30 e le 22.40, sforando ampiamente il range previsto di 18-21. Questa flessibilità eccessiva ha compromesso la regolarità dei pasti, elemento fondamentale per il benessere e l’efficienza del personale impegnato in turni prolungati. Alla problematica degli orari si aggiunge la mancanza di informazioni essenziali sul confezionamento dei pasti. Non sono state fornite indicazioni chiare su ingredienti o orari di preparazione, sostituite da un’unica e generica dicitura: “da consumarsi entro due ore dalla consegna”. Questa formula è stata giudicata ambigua e non riconducibile a specifiche normative di settore, sollevando dubbi sulla tracciabilità e sulla sicurezza alimentare. Le criticità hanno raggiunto il culmine quando, in alcuni casi, i pasti non sono stati consegnati affatto o sono arrivati in orari tali da impedirne la fruizione. Questa situazione ha costretto il personale a provvedere autonomamente, anche a proprie spese, per garantirsi il vitto, spesso in orari notturni e in assenza di alternative accessibili nei pressi dei seggi. “Nonostante tutte queste difficoltà logistiche, le donne e gli uomini delle Forze di Polizia, militari e civili, hanno assicurato con grande senso di responsabilità, professionalità e spirito di servizio la propria presenza e il corretto svolgimento delle operazioni” affermano le sigle sindacali.
Qualità del cibo discutibile e mezzi di consegna inadeguati
La logistica della distribuzione ha mostrato gravi carenze. I mezzi di consegna utilizzati non erano refrigerati e si sono rivelati insufficienti, probabilmente non proporzionati all’estensione territoriale da coprire. Ciò ha comportato l’arrivo di cibi e acqua fuori orario e a temperature non idonee, compromettendo ulteriormente la qualità e la freschezza degli alimenti. Non da meno, la qualità e la conformità del cibo sono state oggetto di discussione. Sono stati segnalati casi di pasti con odori poco gradevoli o pietanze differenti da quelle ordinate. Questa situazione, oltre a influire sul morale del personale, ha rappresentato un potenziale rischio per i soggetti con allergie o intolleranze alimentari, data la mancanza di informazioni chiare sugli ingredienti. Infine, la distribuzione di acqua è stata giudicata insufficiente. Inizialmente limitata a 0,5 litri a pasto, è stata successivamente aumentata, ma non in modo uniforme tra i diversi giorni e i vari seggi, lasciando spesso il personale con una disponibilità idrica precaria.