C’è chi affronta la celiachia come un ostacolo, e chi la trasforma in un’opportunità. È questo il caso di Marzia Galia, una delle quattro sorelle trapanesi che hanno fatto della diagnosi una rinascita. Con “GlutenFree4Sisters”, progetto nato quasi per gioco sui social, le sorelle Galia hanno dato vita a una comunità attiva e consapevole, dove la celiachia diventa terreno di condivisione, sperimentazione e creatività ai fornelli. In questa intervista, Marzia racconta luci e ombre del loro percorso, sfatando falsi miti e mettendo al centro la forza di una famiglia unita da un’unica missione: portare a tavola piatti buoni, sicuri e senza glutine.
Qual è stata la sfida più grande che avete affrontato nel passaggio a un’alimentazione completamente senza glutine, e come l’avete superata?
La sfida più grande, da quando abbiamo iniziato fino a tutt’oggi, è senz’altro far capire a tutte le altre persone cos’è la celiachia: dalla contaminazione di un cibo fino agli effetti che possono scaturire. La battaglia non è ancora vinta in questo senso ma siamo determinate a portarla avanti affinché tutti siano ben informati sulla tematica attraverso i nostri canali social.
Avete mai avuto momenti di sconforto nel vostro percorso? Se sì, cosa vi ha aiutato a non mollare e a trasformare questa esperienza in un’opportunità?
Sì, la nostra perseveranza ci fa andare avanti. Ciò che ci ha messe inizialmente in difficoltà è stata la presa di coscienza della patologia. Non è stato semplice accettare la percezione dei sapori e delle consistenze stesse di taluni cibi primari come il pane. Ci siamo rimboccate le maniche, ci siamo messe a lavoro in cucina e, dopo tentativi, abbiamo riprodotto dei piatti senza glutine che ci hanno soddisfatto. Lo step successivo è stato quella della condivisione attraverso i social: così è nato GlutenFree4Sisters.
Come riuscite a bilanciare la vostra vita personale e lavorativa con la gestione della pagina e la creazione di contenuti per la vostra community?
Ognuno di noi ha una vita oltre lo smartphone. Riusciamo ad incastrare i nostri impegni dedicando del tempo alla community che nel tempo va crescendo sempre di più e a cui non facciamo mancare i nostri consigli e le nostre “dritte”. Ci dividiamo i compiti: dall’ideazione del contenuto, alla parte fotografica fino al montaggio di un video stesso, oltre al prodotto da proporre.
Quali sono i pregiudizi più comuni sulla cucina senza glutine che vorreste sfatare?
C’è la falsa convinzione che alcuni celiaci possano tollerare – chi più e chi meno – la contaminazione. Alla domanda “Quale livello di celiachia hai?” non c’è una risposta. O meglio, è unica. Il danno a livello intestinale è uguale per tutti quindi la contaminazione non è contemplata. Non si diventa celiaci perché si mangia senza glutine ma perché si è predisposti geneticamente. Altro pregiudizio: “Il cibo senza glutine non è buono”. Si possono ricreare ricette gluten free altrettanto buone e che al contempo permette di scoprire nuovi cereali, ingredienti e cibi lontani dalla cucina tradizionale.
C’è un piatto siciliano che avete trovato particolarmente difficile da replicare in versione gluten free? Qual è stato il segreto per riuscirci?
Un piatto che non abbiamo saputo replicare al momento è sicuramente il cous cous. La versione senza glutine più comune e commerciale è quella a base di mais. L’”incocciatura” non è la stessa. Per ottenere un piatto che lo ricordi bisogna puntare sulla zuppa anche se noi abbiamo cercato di ovviare al problema provandolo con un altro cereale, vale a dire la quinoa.
Se doveste descrivere con una sola parola cosa rappresenta per voi Glutenfree4sisters, quale scegliereste e perché?
La nostra parola è CONDIVISIONE. Condividere in maniera sana consigli e ricette tra noi sorelle e la nostra community.