Erice, tra degrado e opportunità: le proposte di Piero Spina per una città migliore

Carmela Barbara

Erice, tra degrado e opportunità: le proposte di Piero Spina per una città migliore

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giovedì 13 Marzo 2025 - 07:00

Dalla riqualificazione di Piazza Pertini alla gestione dei parcheggi, passando per turismo, viabilità e sostenibilità ambientale: il consigliere comunale di opposizione Piero Spina traccia un quadro critico della situazione attuale e propone soluzioni per il rilancio di Erice.

Piazza Pertini è spesso segnalata per degrado e insicurezza. Quali soluzioni propone per migliorare la situazione? Le nuove telecamere di sorveglianza sono sufficienti a contrastare rifiuti e criminalità o servono altri interventi?

Piazza Pertini, oggi, è poco più di un parcheggio. Non ha un’identità, non ha un’anima, non è un luogo di incontro né di socialità. La mia visione è chiara: dobbiamo trasformarla in un’area polifunzionale, che possa ospitare eventi culturali, mercati tematici, spettacoli, concerti, cinema all’aperto e molto altro. Per fare questo servono infrastrutture leggere: una pavimentazione adeguata, una scenografica illuminazione, punti di allaccio per elettricità e acqua, panchine, zone verdi, una piccola area di sgambamento per gli animali e chioschi che diano carattere alla piazza. Le telecamere di sorveglianza recentemente installate sono certamente utili, ma non bastano. Il miglior deterrente contro il degrado e la microcriminalità è una piazza viva, frequentata da cittadini e turisti, gestita con il coinvolgimento attivo delle associazioni locali. Propongo anche l’installazione di schermi digitali informativi e Wi-Fi gratuito, per rendere la piazza più moderna e attrattiva soprattutto per i giovani. Solo così Piazza Pertini potrà diventare un vero punto di riferimento per Erice.

Come valuta la gestione dei parcheggi SOES nel centro storico e quali miglioramenti suggerisce?

Non mi stancherò mai di dirlo: la gestione dei parcheggi a pagamento a Erice è disastrosa. La società SOES continua ad operare nonostante il contratto sia scaduto da anni e, addirittura, sia stato formalmente risolto. Eppure, l’amministrazione ha continuato a prorogarlo, senza una valida motivazione, creando di fatto un monopolio che non porta alcun beneficio al Comune. Questa gestione inefficiente ha causato un danno economico enorme e ha minato la fiducia dei cittadini nell’ente pubblico. Ho sollevato più volte la questione in Consiglio Comunale, soprattutto considerando che il nuovo appalto vale oltre 10 milioni di euro. Dopo ripetute gare revocate, ora si parla di project financing, ma io credo che la soluzione migliore sia la gestione in house, affidando il servizio alla partecipata Funierice. Questo consentirebbe al Comune di incassare di più e garantire un servizio efficiente, senza dimenticare la tutela del personale attualmente impiegato.

Quali strategie propone per rilanciare turismo, viabilità e esigenze dei residenti nel centro storico?

Erice deve puntare a un turismo di qualità, distribuito durante tutto l’anno. Il nostro patrimonio storico, artistico e culturale va valorizzato con itinerari tematici: percorsi sulla storia medievale, sulla tradizione dolciaria delle genovesi ericine, sull’artigianato tessile. I visitatori devono poter vivere un’esperienza immersiva con workshop artigianali e culinari. Inoltre, credo che Erice possa diventare un polo per il turismo congressuale, sfruttando le potenzialità del Centro Ettore Majorana. Per migliorare la viabilità, dobbiamo aumentare le corse della funivia e dei bus, ma anche introdurre shuttle elettrici dai parcheggi al borgo per ridurre il traffico. Serve una mobilità più intelligente, che non sacrifichi la bellezza del centro storico ma lo renda più accessibile. Lo spopolamento di Erice è un problema serio. Per contrastarlo, dobbiamo incentivare il recupero delle abitazioni storiche, destinandole a giovani coppie e residenti permanenti, e regolamentare gli affitti brevi per evitare che il borgo diventi una città-museo. È fondamentale sostenere le botteghe storiche e gli artigiani con agevolazioni fiscali. Personalmente, vedo con favore l’idea di un mercato permanente di prodotti tipici, che valorizzi la nostra gastronomia e l’artigianato locale. Se non interveniamo con politiche concrete, rischiamo di vedere Erice svuotarsi sempre di più.

Come può il comune collaborare meglio con l’università per valorizzare il ruolo degli studenti nella comunità?

L’università è una risorsa fondamentale per il rilancio di Erice, eppure la città non è diventata il polo universitario che potrebbe essere. Guardiamo a realtà come Enna: lì l’amministrazione ha saputo creare opportunità per gli studenti, qui invece tutto resta fermo. Bisogna ripartire da una collaborazione con l’Università di Palermo e altri atenei, portando corsi di laurea, master ed Erasmus nel borgo. Sarebbe una rivoluzione per il tessuto sociale ed economico della città. Ma non basta: il Comune deve incentivare la presenza degli studenti con trasporti pubblici a tariffe agevolate, sconti nei musei e nei teatri, eventi culturali e sociali dedicati. Gli studenti, a loro volta, potrebbero essere coinvolti in progetti di ricerca, stage negli uffici comunali e laboratori innovativi, mettendo le loro competenze al servizio della comunità. L’università può diventare un motore di sviluppo per Erice, ma servono visione e investimenti mirati.

Quali interventi propone per migliorare la gestione dei rifiuti e incentivare pratiche più sostenibili?

La gestione dei rifiuti è una delle grandi emergenze di Erice. L’accumulo di spazzatura nelle periferie e nelle zone turistiche è intollerabile. Serve un cambio di passo deciso: potenziamento della raccolta differenziata, più isole ecologiche, cassonetti intelligenti per ottimizzare i tempi di raccolta. Ma la vera sfida è culturale. Se vogliamo una città pulita, dobbiamo educare i cittadini al rispetto dell’ambiente. Proporrei campagne di sensibilizzazione nelle scuole, eventi di raccolta partecipata con cittadini e volontari, giornate ecologiche per ripulire parchi e spiagge. Le aziende devono essere incentivate a ridurre gli sprechi con progetti di economia circolare. Non possiamo lasciare tutto sulle spalle dell’amministrazione: ognuno di noi ha una responsabilità. Se tutti gli ericini facessero la loro parte, la città sarebbe più vivibile e sostenibile.

Erice ha enormi potenzialità, ma serve il coraggio di cambiare. Le mie proposte puntano a un rilancio complessivo della città, basato su trasparenza, innovazione e partecipazione della comunità. Se vogliamo un futuro migliore per Erice, dobbiamo agire adesso.

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