“Non ho toccato mia madre”. Resta in carcere il figlio accusato di aver ucciso il genitore

redazione

“Non ho toccato mia madre”. Resta in carcere il figlio accusato di aver ucciso il genitore

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domenica 23 Febbraio 2025 - 09:27

Girolamo Peraino, 51 anni, è in carcere dopo essere stato accusato di omicidio colposo nei confronti della madre ottantenne, Anna Peralta, deceduta in ospedale a Marsala. È comparso davanti al giudice per le indagini preliminari (GIP) Sara Quittino il 21 febbraio, negando le accuse e dichiarando: “Non ho toccato mia madre. È vero che ho devastato la casa durante un acceso litigio, ma non l’ho picchiata.” Nonostante la sua negazione, il giudice ha convalidato l’arresto.

Dettagli del Caso

Peralta è morta presso l’ospedale Paolo Borsellino di Marsala martedì a causa di una grave emorragia interna, risultante da presunti maltrattamenti subiti dal figlio. Durante l’interrogatorio, Peraino ha ammesso di aver litigato con la madre e di aver danneggiato la loro abitazione, ma ha insistito sul fatto di non averla aggredita fisicamente. Ha affermato che il conflitto non riguardava questioni di denaro, contraddicendo così le accuse mosse contro di lui.

Indagini e Difesa

I carabinieri della compagnia di Marsala, sotto la direzione della Procura della Repubblica, stanno conducendo le indagini. Già prima della morte di Peralta, avevano interrogato Peraino sospettando il suo coinvolgimento. Francesco Roberto Vinci, assistito da Francesca Frusteri, sta difendendo Peraino. Vinci ha dichiarato che il suo assistito ha risposto a tutte le domande e ha fornito la sua versione dei fatti, che differisce dall’ipotesi accusatoria. Ha aggiunto che le dichiarazioni di Peraino saranno verificate e si attende il risultato dell’autopsia per chiarire la causa del decesso.

Presunto Motivo e Ulteriori Risultati

Peraino è accusato di aver aggredito violentemente la madre dopo che questa si era rifiutata di dargli dei soldi, causando una rottura della milza e una grave emorragia interna. Si sostiene che l’aggressione sia avvenuta la domenica precedente alla morte. Si ipotizza anche che Peralta abbia ingerito 15 compresse di Tachipirina, possibilmente in un tentativo di suicidio; tuttavia, i medici dell’ospedale hanno confermato che la morte è stata causata dall’emorragia interna e non da un’overdose di farmaci. Il dramma familiare si è svolto nella loro abitazione alla periferia di Marsala, ora sequestrata. Un’autopsia è prevista per la settimana successiva.

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