Torna per il sesto anno consecutivo Itaca Chiama Sanremo, la rubrica che nei giorni del Festival della Canzone Italiana propone i commenti e i voti di 5 artisti del trapanese. Quest’anno la kermesse canora della Città dei Fiori vede il ritorno di Carlo Conti alla conduzione, accompagnato nella tera serata di ieri sera dai co-conduttori Miriam Leone, Elettra Lamborghini e Katia Follesa. A giudicare i cantanti in gara saranno 5 artisti del nostro territorio – uno a serata – che provengono da diversa formazione musicale e teatrale e che commenteranno le 5 serate del Festival di Sanremo con uno sguardo critico, divertito, tecnico, di cuore.



TERZA SERATA – I VOTI E I COMMENTI DI CICCIO GIAMMARTINO
Clara – Febbre: 5
Apre la serata con uno scintillante vestito, ma la performance non è all’altezza della sua beltà, comprendere le parole è uno sforzo notevole, branetto anonimo.
Brunori SaS – l’Albero delle noci: 7
Sulla scia del capolavoro di De Gregori Rimmel, il calabrese Brunori ci regala un’interpretazione intensa, ma non è il suo miglior brano, qualche imperfezione gliela concediamo per l’emozione.
Sara Toscano – Amarcord: 5
Anche quest’anno la “quota Amici” dobbiamo accollarcela, l’appena maggiorenne Sara interpreta questo mix tra rondò veneziano ed un brano pseudo funk anni ’70 in salsa moderna, Il M° Chiaravalle non fa il miracolo, senza infamia e senza lode.
Massimo Ranieri – Tra le mani un cuore: 6-
Con un arpeggio di chitarra di soungardeniana memoria l’immarcescibile Ranieri con l’occhio da extraterrestre, ci regala una performance ineccepibile dal punto di vista canoro, in gergo si dice una lama, il brano lascia un pò il tempo che trova.
Joan Thiele – Eco: 6,5
Sembra uscita direttamente da un film di Almodovar, atmosfere che vanno da Shiva Ree ad Ami Winehouse, il brano mi piace e lei è convincente.
Shablo; Guè, Joshua, Tormento – La mia parola: 7-
Intro tra il gospel e gli earth wind & fire, i 4 compari capitanati da Shablo se la giocano egregiamente, i campionamenti anni ’90 funzionano e loro risultano credibili.
Noemi – Se t’innamori muori: 6-
Con un timbro che sa di cantine fumose e blues potrebbe cantare brani di spessore incredibile ed invece interpreta un brano in pieno stile sanremese che purtroppo non decolla come dovrebbe, peccato.
Olly – Balorda nostalgia: 6
Già idolo dei teenagers che cantano il brano fin dalla prima serata, il ragazzino gigante decisamente vola in alto, a me il brano suscita poco o nulla, ma ho l’impressione che regalerà sorprese in classifica voto.
OSPITI DURAN DURAN: 10
Performance mortificata dal pessimo suono, Mr Le Bon in grande spolvero, alzatela sta mandata effetti, cazzarola… voto ai fonici 2, voto al Dingwall di John Taylor 10.
Coma Cose – Cuoricini: 2
Dopo la mise “la sposa cadavere”, stasera la “Coma” si presenta in versione Betty Boop, tormentone furbissimo dove “Cose” c’è o non c’è è la stessa cosa…. Voto 8 agli occhiali del maestro d’orchestra.
Modà – Non ti dimentico: 2
Tentano di scimmiottare i Negramaro, ma neanche a pensarlo, si autocitano e autoriciclano, da “dimenticare” compreso il loro look.
Tony Effe – Damme ‘na mano: 3
Stornello neomelodico di discutibile gusto, unica nota positiva non ha scritto un testo sessista…
OSPITE IVA ZANICCHI: 8
Momento amarcord, a 85 anni, anche se un pò imprecisa, fa sentire a tanti come si canta… altro che autotune e orpelli vari, voto 8 più IVA
Irama – Lentamente: 3
Testo trito e ritrito, arrangiamento che pesca a piene mani da brani sanremesi trascorsi, madre natura gli ha donato una gran voce, ma che viene mortificata da un brano che non lascia il segno.
Francesco Gabbani – Viva la Vita: 5
Arrangiamento che fa il verso a “Se bastasse una canzone” di Ramazzotti, Il Gabbani canta bene, nulla da dire, ma manca la freschezza e fare il crooner non è il suo mestiere.
Gaia – Chiamo io chiami tu: 5
Ennesima hit radiofonica che durerà da Natale a Santo Stefano, Gaia resta prigioniera del suo personaggio, meriterebbe altri brani, occasione persa.