A proposito della nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione di Marsala Schola, interviene l’ex onorevole Eleonora Lo Curto, per fornire alcune informazioni ai cittadini su quanto accaduto e sul modus operandi del sindaco di Marsala Massimo Grillo. “Chiarisco che Salvatore Virzì il 24 ottobre inoltra le proprie dimissioni perché intenzionato a sostituire il consigliere comunale Michele Accardi sospeso con provvedimento prefettizio per le note vicende giudiziarie che hanno coinvolto più soggetti nell’inchiesta sfociata nell’arresto dell’ex senatore Nino Papania. In realtà le dimissioni che non erano irrevocabili e di fatto neppure formalmente accolte dal sindaco e/o dal presidente Bellafiore, sono state revocate da Virzì il giorno successivo e il 26 ottobre il prefetto revoca la sospensione di Accardi. Virzì nel frattempo il 20 novembre viene regolarmente invitato a partecipare ad un corso di formazione sulla Privacy riservato a tutti i dipendenti di Marsala Schola ed il 20 dicembre viene “regolarmente” convocato dal presidente Bellafiore per partecipare ad una seduta di Cda come da formale protocollo. Tutto sembra far supporre che la revoca delle dimissioni di Virzì sia valida ed efficace giacché il Cda avrebbe potuto esercitare le proprie funzioni anche con solo due dei tre componenti“.
Ma inaspettatamente il 5 dicembre arrivano le dimissioni del presidente Bellafiore ed il 31 dicembre il sindaco con propria determina nomina il nuovo Cda con a capo lo stesso Bellafiore che, come dice duramente Lo Curto: “Evidentemente Bellafiore si è fedelmente prestato al gioco del suo capo politico che gli suggerisce le dimissioni solo per poter conseguire l’obiettivo di far fuori Virzì ed anche la signora Ingrassia che subisce la scelta di Sturiano. Ritengo corretto far sapere che subito dopo aver revocato le proprie dimissioni, Virzì, persona di specchiata moralità, mi ha informata di essersi incontrato con Grillo e che lo stesso aveva manifestato la volontà di parlare con me. Premetto che Salvatore Virzì non solo non ha mai esercitato alcuna pressione su di me, ma al contrario si è volutamente smarcato dal sentirsi oggetto di una qualche trattativa politica”.
Lo Curto incontra il sindaco a casa sua in un colloquio privato e con Virzì presente. In quella circostanza nella quale ciascuno ha mantenuto la propria visione è stato proposto all’ex deputata regionale e attuale rappresentante provinciale della Lega, di riprendere un dialogo politico e che la vicenda Virzì poteva rappresentare una buona occasione: “Non ho sostituito Alagna con un altro assessore quando Grillo me lo chiese e non ho chiesto a Grillo di mantenere Virzì nel Cda di Marsala Schola. L’assessore Alagna è stato un ottimo assessore, sostituirlo sarebbe stato un tradimento di cui non mi sarei resa mai colpevole e soprattutto sarebbe stata la legittimazione dell’operato di un sindaco che purtroppo ha deluso tutti e che con i continui cambi e ricambi di uomini e donne nei posti di governo e sottogoverno certifica il proprio fallimento. Virzì ha lavorato nell’interesse della comunità con un riconosciuto profilo istituzionale, averlo fatto fuori con l’escamotage delle finte dimissioni di Bellafiore dimostra, qualora ce ne fosse bisogno, come Grillo incarni un sistema di disvalori che rende sempre più profonda e direi siderale la distanza del mio modo di fare politica da quello suo. Ho detto a Grillo di fare attenzione ai finti amici di cui si circonda che per mero interesse personale lo sostengono mentre si preparano a celebrare il suo funerale politico. Io non partecipo e non parteciperò a queste losche trame, agli squallidi intrighi di chi conserva posti e poltrone per poter lucrare politicamente dei ruoli ottenuti e con la stessa sfacciataggine si preparano ad utilizzare quei ruoli contro di lui”.
Poi Lo Curto dice, infine: “Si vergognino costoro a cui sembra di poter essere indifferentemente al governo e all’opposizione. Ringrazio Virzì anche per aver rinunciato a ricorrere al tribunale per ottenere giustizia. C’erano tutti i presupposti, ma è venuto meno il requisito della fiducia anche in chi servilmente associato a Grillo ha consentito questa tragicomica finzione“.