Il 14 dicembre scorso è entrato in vigore il nuovo Codice della Strada e con sè ha portato tante le novità previste per gli italiani, tra cui una pesante stretta su coloro i quali verranno beccati al volante dopo aver assunto droghe o alcolici in quantità superiore ai limiti consentiti o per chi guida con il cellulare. Si è deciso, infatti, di inasprire determinate pene per creare un deterrente, aumentando multe e introducendo la sospensione della patente in alcuni casi gravi. Come spesso succede quando si introducono nuove leggi, gli automobilisti si sono ritrovati un po’ frastornati da determinate regole poco chiare, che hanno lasciato spazio ad interpretazioni varie. In particolare, al centro dell’attenzione, è finito il consumo di determinati farmaci, che per forza di cose alterano i risultati dei test effettuati dalla Polizia creando situazioni potenzialmente da dover sanzionare.
Una richiesta di chiarimento è arrivata da parte della Lega italiana contro l’epilessia (Lice) e la Federazione italiana epilessie (Fie): è stata inviata ai ministeri competenti per creare un tavolo tecnico così da definire nello specifico quali dei farmaci assunti a scopo terapeutico sono ammessi dal nuovo Codice della Strada. Le nuove normative, pare che puniscano coloro i quali si mettono alla guida dopo aver assunto sostanze stupefacenti o psicotrope non tenendo conto del fatto che alcuni farmaci sono classificati come tali pur essendo necessari per curare diverse forme di epilessia. Le associazioni inoltre ci hanno tenuto a precisare che i farmaci anticrisi non possono essere classificati come stupefacenti. Questi, infatti, assunti quotidianamente a scopo terapeutico non vanno a provocare alterazioni psico-fisiche tali che possano poi avere influenza sulle capacità di guida. Hanno poi precisato che secondo la legge del 2010 sul rilascio/rinnovo patente vi è la possibilità di guidare per tutti coloro che non hanno crisi da almeno un anno o hanno crisi che non disturbano lo stato di coscienza e di vigilanza.