Il sindaco Massimo Grillo, alla luce dell’imminente scadenza del contratto con il gestore della raccolta differenziata, sembra pronto a intraprendere una revisione significativa del Piano Rifiuti, che, fino ad oggi, ha segnato un’evoluzione graduale ma costante della gestione dei rifiuti nella città di Marsala. La questione del futuro piano di gestione rifiuti coinvolge, infatti, non solo la necessità di rinnovare un contratto ormai scaduto (che risale al 2018), ma anche di rispondere a istanze di efficienza economica e maggiore sostenibilità, fattori che diventano centrali nel contesto attuale.
Gli obiettivi del nuovo Piano di Rifiuti
Il primo punto su cui si concentra l’Amministrazione comunale è l’efficacia del sistema porta a porta, che, come sottolineato dal presidente della SRR Trapani Nord, Massimo Fundarò, sta ottenendo buoni risultati con un tasso di raccolta differenziata che si attesta intorno al 78%. Questo dato è indubbiamente un punto di partenza positivo, ma non basta da solo a risolvere tutte le problematiche legate alla gestione dei rifiuti. Il sindaco Grillo e il suo vice Giacomo Tumbarello hanno evidenziato la necessità di introdurre modifiche al Piano attuale per adattarlo alle specifiche esigenze di Marsala, che si trova a dover affrontare una realtà urbanistica e territoriale complessa, tra centro urbano e zone periferiche, con differenti problematiche nella gestione dei rifiuti. Le modifiche al Piano Rifiuti non riguarderanno solo l’aspetto organizzativo, ma anche quello economico. L’obiettivo è duplice: migliorare il servizio di raccolta e ridurre i costi, così da abbattere la Tari.
Le proposte arrivate in Consiglio comunale
Le proposte che stanno emergendo vanno in diverse direzioni: innanzitutto, la Commissione consiliare Ecologia ha suggerito l’introduzione di mastelli condominiali – oggi ogni famiglia ha i propri mastelli – una soluzione che potrebbe semplificare la raccolta nei quartieri con una forte densità abitativa, dove il sistema porta a porta non è sempre facile da attuare. In questo modo, si cercherebbe di evitare disagi legati a rifiuti che restano per giorni fuori dalle abitazioni, con inevitabili problemi di decoro urbano. In parallelo, c’è la proposta di introdurre una tariffazione puntuale, un sistema che premia i cittadini virtuosi, che differenziano correttamente i rifiuti, penalizzando invece chi non rispetta le regole. Questa proposta, purtroppo, potrebbe incontrare qualche resistenza iniziale, ma appare strategica per incentivare la raccolta differenziata, ridurre il quantitativo di rifiuti indifferenziati e abbattere i costi di smaltimento. Un’altra questione cruciale riguarda la sensibilizzazione della cittadinanza. È ormai evidente che il semplice funzionamento del sistema porta a porta non basta: c’è bisogno di un impegno maggiore per educare i cittadini a una cultura della differenziazione dei rifiuti più consapevole. In tal senso, sarebbe utile una campagna di sensibilizzazione su larga scala, accompagnata da un’azione mirata contro l’evasione della Tari, che, se non affrontata con decisione, continua a rappresentare un pesante onere per chi paga regolarmente.