C’è anche il Faro di Capo Grosso, uno dei simboli e dei luoghi più riconoscibili dell’isola di Levanzo, fra le 18 strutture che l’Agenzia del Demanio è disposta a dare in concessione a privati o enti del terzo settore.
Il bando dà tempo fino alle ore 12.00 del 3 dicembre 2024 per presentare un’offerta volta alla riqualificazione del luogo che dovrà comunque essere destinato a attività culturali, scientifiche, didattico-ricreative, con la possibilità di sviluppare anche una parte da destinare a foresteria.
Non è la prima volta che il Faro di Levanzo viene inserita nell’elenco che l’Agenzia del Demanio pubblica regolarmente, a luglio e a novembre.
Il Faro di Capo Grosso si trova in una posizione particolarmente suggestiva, sulla punta estrema del promontorio omonimo, nella parte settentrionale dell’isola, sul lato opposto del piccolo centro abitato. Un’area raggiungibile attraverso una sola strada, l’unica, che sia affaccia su una costa di difficile accesso. Da qui si domina tutto il mare circostante.
Attivo già dal 1858, e probabilmente anche da prima in una forma più semplice, la torre del faro è alta 12 metri e si erge su un promontorio di circa 56 m s.l.m.,
La struttura è costituita da un edificio principale, attraverso cui si accede alla torre, e da altri tre fabbricati più piccoli, di cui uno a forma triangolare. Un muretto basso in pietra delimita l’area. La superficie fondiaria ammonta a 935 mq mentre la superficie lorda è di 310 mq.
Presenti nell’area anche alcune antiche postazioni pensate per scopi di natura militare e difensiva.
In Sicilia complessivamente sono quattro gli immobili messi a disposizione: oltre al Faro di Levanzo, l’elenco comprende una struttura della Finanza in provincia di Messina, un ex deposito di munizioni a Lercara Friddi, in provincia di Palermo e un’ex caserma della Guardia di Finanza ad Avola, in provincia di Siracusa.