«A seguito della incresciosa e arbitraria scelta del cappellano del cimitero di Mazara del Vallo, in favore del defunto Gaetano Riina, esponente di rilievo della associazione mafiosa denominata “Cosa nostra”, ribadisco che la posizione della Chiesa nei confronti di suddetta associazione e dei suoi singoli componenti, è chiara ed inequivocabile”: E’ quanto afferma in una nota pubblica il vescovo di Mazara del Vallo monsignor Angelo Giurdanella.
“L’associazione è inconciliabile con il Vangelo e con la fede della Chiesa, tutti coloro che ne fanno parte si autoescludono, direttamente o indirettamente, dalla comunità ecclesiale. In riferimento al defunto Gaetano Riina, le autorità competenti della provincia di Trapani, in data 23 febbraio 2024, hanno decretato e notificato al Vescovo, la sepoltura privata, senza alcuna celebrazione liturgica ma solo una eventuale benedizione, cosa che è stata puntualmente eseguita.
Per il presbitero, che nei giorni successivi alla sepoltura, ha disubbidito alle norme della Chiesa, da tutti conosciute, saranno presi i dovuti provvedimenti disciplinari».
Conclude monsignor Angelo Giurdanella. Come si ricorderà il cappellano del cimitero don Nicola Misuraca aveva deciso di celebrare all’interno del cimitero una messa per il fratello del “Capo dei Capi” e durante l’omelia aveva sottolineato che “non saremo giudicati dalla Chiesa ma da Dio a cui nessuno si può sostituire. Lui è l’unico giudice della nostra vita. Cristo è morto per tutti, ha versato il suo sangue per tutti, nessuno escluso. Nella misura in cui qualcuno esprime un giudizio sull’anima della persona, questo è nel peccato”.