Il Commissario straordinario del Libero Consorzio Comunale di Trapani, Raimondo Cerami, replica alle dichiarazioni rilasciate alle nostre testate dalla portavoce regionale di Europa Verde, Antonella Ingianni, in merito alla gestione dello Stagnone (definito “zona di saccheggio”).
Cerami torna a evidenziare che la Riserva avrebbe dovuto avere un Piano di Utilizzazione entro 180 giorni dalla sua istituzione (avvenuta nel 1984). Tale mancanza, addebitabile al Comune di Marsala, “non può mortificare un’intera Comunità, soggetto privilegiato della finalità per cui nasce un’area protetta”, afferma Cerami, che poi aggiunge: “Nelle aree di preriserva, in cui è lamentato il saccheggio da parte di Europa Verde, possono essere previste iniziative idonee a promuovere la valorizzazione delle risorse locali, con particolare riguardo alle attività artigianali, silvo-pastorali, zootecniche e alla lavorazione dei relativi prodotti, nonché alle attività ricreative, turistiche e sportive (art. 7 L.R.98/81)”. Il commissario del LCC di Trapani assicura che l’Ente Gestore ha sempre operato nel rispetto delle regole, e le attività consentite sono scaturite da decisioni assunte nelle conferenze di servizi cui hanno partecipato Comune di Marsala, Soprintendenza, Demanio Marittimo, Genio Civile. “In merito è stato, semmai, il LCC di Trapani ad imporre limitazioni da sempre impopolari, come la distanza minima dei 100 metri da un chiosco all’altro, quando lo si voleva più breve; lo smontaggio a fine ottobre delle strutture, quando a più livelli si lamenta il mantenimento anche di inverno; l’individuazione di soli due siti, lontani dalla balneazione per la pratica degli sport, oggi argomento tanto discusso”.
A proposito del kitesurf, che è stato al centro di una forte contestazione anche da parte di Legambiente fino a diventare un caso nazionale con la nota del Coordinamento Italiano Tutela degli Ambienti Naturali dai Grandi Eventi. Cerami precisa che il regolamento della Riserva emanato con decreto n. 198 del 24 maggio 2000, vieta esplicitamente attività sportive che compromettano l’integrità ambientale e la tranquillità dei luoghi, quali automobilismo, trial, motociclismo, motocross, deltaplanismo. “Il Kite – scrive il commissario del LCC – non è citato, ma non è citato nemmeno tra le azioni proibite nel piano di gestione del Sito Natura 2000, approvato dalla Regione Siciliana. Vero è che l’avifauna sarebbe disturbata, ma una presa di posizione solo da parte dell’Ente Gestore non sarebbe giustificata dalla normativa. Per quanto riguarda le indicazioni suggerite dalla portavoce di Europa Verde, essenze vegetazionali autoctone e regolamentazione del suono, sono prescrizioni imposte nelle ordinarie autorizzazioni per le strutture di fruizione, da parte dell’Ente Gestore così come per le valutazioni di incidenza nei luoghi in cui è richiesto”.
In conclusione, citando ancora la nota di Antonella Ingianni, che aveva chiesto anche la sostituzione del direttore della Riserva, Roberto Fiorentino, il commissario Cerami sottolinea che “una generica e fantasiosa recriminazione su tutto l’operato dell’Ente, non arreca beneficio alla Riserva. Serve, invece, come più volte invocato da questo LCC di Trapani, che venga redatto al più presto dagli Enti a ciò preposti il Piano di Gestione della preriserva nonché la rivisitazione del regolamento, che è molto datato”. A ciò si aggiunge l’auspicio, da parte di Cerami di “una buona governance tra i diversi soggetti a vario titolo coinvolti nella gestione della Riserva, improntata non tanto al divieto quanto piuttosto alla regolamentazione di quelle attività che possono essere consentite, mediando tra interesse della popolazione e tutela dei valori ambientali”.
Il solito italico scaricabarile….con secondaria elencazione di normative e competenze…. Nel frattempo la Laguna sta morendo e i vari interlocutori e figure, come questa, di basso livello culturale e amministrativo, esempi in questo e in altri campi ( vedi lo stato di strade e servizi della ex-provincia), vivacchiano e si passano e ripassano la palla….