Castelvetrano e Campobello in corteo contro la mafia. “La Sicilia non è di Cosa Nostra”

redazione

Castelvetrano e Campobello in corteo contro la mafia. “La Sicilia non è di Cosa Nostra”

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giovedì 26 Gennaio 2023 - 06:30

“La Sicilia è nostra e non di Cosa Nostra”: è lo slogan che ha accompagnato la manifestazione contro la mafia promossa dai Comuni di Campobello di Mazara e Castelvetrano dopo l’arresto del boss Matteo Messina Denaro.

Il primo braccio del corteo è partito dall’edificio dell’ex Mocar, ultimo immobile del territorio castelvetranese e bene confiscato alla mafia per procedere fino al primo covo dell’ex latitante Matteo Messina Denaro, in via Cb31 (Vicolo San Vito) a Campobello, dove nel frattempo è confluita anche la comunità campobellese, a sua volta partita dalla chiesa della Madonna di Fatima. Un abbraccio simbolico tra le due comunità che in questi giorni si sono maggiormente ritrovate al centro delle cronache e dell’attenzione mediatica, in seguito all’arresto di Matteo Messina Denaro dopo 30 anni di latitanza.

Tanti gli studenti, i cittadini, i rappresentanti della società civile che hanno partecipato al corteo. Presenti anche il vescovo di Mazara del Vallo, Angelo Giurdanella, il vescovo emerito, Domenico Mogavero, i sindaci di Campobello di Mazara, Giuseppe Castiglione, e di Castelvetrano, Enzo Alfano, e i primi cittadini (o i loro delegati) degli altri 23 Comuni della provincia di Trapani.

La Città di Marsala presente alla manifestazione contro la mafia organizzata dai comuni di Castelvetrano e Campobello di Mazara, cui ha partecipato il vice sindaco Paolo Ruggieri: “Era doveroso esserci e sono stato onorato di rappresentare in tale occasione l’amministrazione guidata dal Sindaco Grillo. Le Istituzioni devono palesare sempre l’impegno contro ogni illegalità e lavorare per il benessere delle collettività amministrate. L’arresto del boss Matteo Messina Denaro deve essere uno stimolo per sconfiggere definitivamente la malapianta della mafia. Mi piace dedicare le due lanterne volanti, levate nel cielo di Campobello di Mazara, a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino nonché a tutte le vittime della mafia”.

Le Istituzioni devono in tutti i modi contrastare il malaffare e le attività delle associazioni mafiose promuovendo la cultura della legalità. L’amministrazione Grillo anche in occasione del trentennale delle stragi di Capaci e via D’Amelio ha promosso iniziative culturali, progetti di cittadinanza attiva e percorsi di legalità per continuare a contrastare quel velo di omertà che offusca ancora la nostra Sicilia. L’arresto del boss Matteo Messina Denaro ci riporta alle parole di Giovanni Falcone: “la mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine”.

«La mafia non è solo una questione di polizia, non la si combatte semplicemente nei tribunali. Per affrancarci da questo terribile cancro, dobbiamo vincere la mafia culturalmente. I tanti giovani, le tante donne e uomini, le associazioni, i sindacati, le istituzioni presenti ieri sera a Campobello di Mazara hanno riempito quei simbolici cento passi che hanno rappresentato la contiguità e la collusione con quella incultura di sopraffazione».

Queste le parole con cui il sindaco di Petrosino Giacomo Anastasi commenta la manifestazione “La Sicilia è nostra e non è di Cosa Nostra” che si è svolta ieri presso il vicolo San Vito, a Campobello di Mazara, dove è stato trovato il primo covo del boss Matteo Messina Denaro e alla quale ha partecipato  insieme ai membri della giunta e del Consiglio comunale.

«Ieri sera una folla meravigliosa ha riempito quei cento passi per dire, ad una voce, in modo inequivocabile e inesorabile che la cultura della legalità e dei diritti è più forte della violenza, della sopraffazione e della morte. L’orrore criminale che ha impoverito la nostra terra e i nostri cuori, che per troppo tempo ha spezzato vite non prevarrà, non vincerà. La Sicilia, come cantavano tanti giovani, “è nostra non è di Cosa Nostra”. Una terra che difenderemo, libereremo definitivamente da questo orribile male solo se avremo il coraggio di dire che uno come Matteo Messina Denaro è un terribile assassino e criminale. Ameremo davvero questa terra meravigliosa e disperata solo quando impareremo a praticare giorno per giorno la cultura della legalità e del bene comune, la cultura della dignità e della vita».

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