Sciopera il 36% dei benzinai, c’è chi è aperto e chi è contro

redazione

Sciopera il 36% dei benzinai, c’è chi è aperto e chi è contro

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mercoledì 25 Gennaio 2023 - 10:24

Le tre sigle sindacali Faib Confesercenti, Fegica e Figisc-Anisa Confcommercio, avevano indetto da oggi e fino al 26 gennaio, lo sciopero dei rifornimenti di benzina.

I benzinai chiudono per serrata contro il decreto del governo sulla trasparenza dei prezzi. Gli impianti di rifornimento carburanti, compresi i self service, rimarranno chiusi per 48 ore consecutive, dalle 19 del 24 alle 19 del 26 gennaio sulla rete ordinaria, e dalle 22 del 24 alle 22 del 26 gennaio sulla viabilità autostradale.

Ma non tutti hanno accolto l’invito a chiudere. Anzi, la maggior parte stamani ha aperto. Come in queste ore si può notare attraversando molte città della Provincia trapanese, molti ‘approfittano’ – o se preferite ‘soddisfano’ – quegli automobilisti dell’ultima ora che ancora non avevano fatto benzina. Solo il 36% in tutta Italia ha aderito allo sciopero.

Un’occasione persa per presentarsi uniti non solo per i cartelli dei prezzi ma soprattutto per il caro carburante.

Ma non tutti la pensano così.

Per l’associazione Codici ad esempio, si tratta di “… un’iniziativa grave, che danneggia i consumatori già in difficoltà a causa dei rincari”.

“A nostro avviso si tratta di uno sciopero sbagliato – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – sia per le motivazioni che per la tempistica. I benzinai dovrebbero essere i primi a battersi per un’operazione trasparenza sui prezzi, così da permettere ai consumatori di scegliere in maniera chiara il distributore dove fare rifornimento, senza il rischio di andare incontro a truffe sui prezzi. Una problematica, quest’ultima, emersa in maniera forte dal recente rapporto sulle verifiche effettuate nel corso del 2022 dalla Guardia di Finanza. Al problema della trasparenza sui prezzi si aggiunge la questione maltempo, che in alcune regioni rischia di trasformarsi in emergenza. Invece di sospendere il servizio, i benzinai si sarebbero dovuti attivare per garantirlo e questo rende lo sciopero in corso ancora più sbagliato e inaccettabile”.

Lo sciopero dei benzinai quindi, potrebbe essere revocato. Lo fa sapere la Figisc/Anisa, sigla sindacale che insieme a Fegica aveva confermato ieri le 48 ore di agitazione; la Faib invece ha ridotto di un giorno. Il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha nuovamente convocato le parti. Il tavolo è fissato per oggi alle 15.

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