A cavallo del treno

Gaspare De Blasi

Io la penso così

A cavallo del treno

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mercoledì 07 Dicembre 2022 - 07:23

Come accadde per i cavalli all’inizio del ‘900 lentamente, almeno dalle nostre parti i brevi e medi tragitti con il treno stanno andando a morire. Si ha un bel dire da parte dei politici che… “abbiamo stanziato per le ferrovie”; “il ponte ferroviario che collega…è stato finanziato”; “a breve inizieranno i lavori per il rifacimento della linea ferrata…” e via così, saltando da binario a binario. Noi non siamo esperti in materia di trasporti, anzi viaggiamo tanto poco che soliamo affermare che già a Trapani ci sentiamo “Fora Paisi”.

Tuttavia che un treno in Sicilia ha a disposizione un solo binario l’abbiamo appreso pure noi. Le stazioni si svuotano, le edicole che c’erano hanno chiuso, che a parte qualche stazione dei centri più grandi, i biglietti non si acquistano nelle biglietterie e al loro posto c’è una macchinetta che sembra quella delle bibite e in diverse stazioni il treno si ferma soltanto una volta al giorno. Non vogliamo fare sociologia spicciola su perché accade. Lo sanno tutti che la politica dalle nostre parti ha puntato sul gommato. Si dovevano vendere le auto, fare le autostrade e poi dare in gestione i trasporti ai privati, e quindi meglio che non avessero concorrenza del trasporto pubblico.

Proviamo a descrivervi quello che accade alla stazione di Marsala (quinta città per grandezza della Sicilia). C’era la biglietteria, ora è chiusa e sostituita dalla macchinetta. Il bar storico ha cessato l’attività, vi si vendevano le sigarette (era quindi anche tabaccheria) e i giornali. La polizia ferroviaria ha ancora una sede che però è quasi sempre chiusa (e giustamente aggiungiamo noi). Solo pochi pendolari prendono il treno la mattina. Abbiamo nostalgia del fischio del capostazione? Mah! Forse l’abbiamo di quegli anni perchè eravamo giovani e ricordiamo meglio quello che facevamo, piuttosto che il berretto e la paletta che dava il via alle corse ( che comunque ricordiamo). Allora diciamocela tutta. Aboliamo le linee ferrate.

In Sicilia non servono a nulla. O forse non serviranno a nulla tra breve. Come accadde per i cavalli. Le ferrovie possiedono immobili a Marsala soltanto nella via Fazio almeno per duecento metri lineari. Sono chiusi da tempo. Alcuni sono stati persino murati. Lo Stato, la Regione e il comune non possono vedere se si può farne un utilizzo diverso? E il parcheggio che viene soltanto ed episodicamente utilizzato? E chissà quante case dei casellanti ( mitica figura di un passato dell’altro ieri) e le stazioni di campagna che a Marsala sono ancora tante? Facciamone un altro uso per così dire più sociale (scuole, case popolari, centri di ritrovo) e basta con l’ipocrisia del rilancio delle linee ferrate.

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