West Nile, il Comune di Marsala vicino alla famiglia Calascibetta. Il sindaco ribadisce: “Nessun allarme”

redazione

West Nile, il Comune di Marsala vicino alla famiglia Calascibetta. Il sindaco ribadisce: “Nessun allarme”

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lunedì 03 Ottobre 2022 - 15:40

La notizia del decesso dell’artista Momò Calascibetta, da alcuni anni residente a Marsala, ha scosso la comunità locale, in apprensione per la vicenda “west nile”. Nell’esprimere le condoglianze della città ai familiari e alla famiglia il sindaco Massimo Grillo conferma la continua attenzione sulla situazione generale dell’infezione che, al momento, non presenta particolari ragioni di allarme. “I contatti con l’Istituto Zooprofilattico dell’Asp – si legge nella nota del Comune di Marsala – sono costanti e si è avuta la conferma che il sistema di trappole per rilevare la presenza dell’insetto nella zona del versante nord ha dato finora esito negativo”. Sul punto, l’Amministrazione Grillo ha sollecitato una riunione dell’Unità di Crisi per un quadro più aggiornato e completo della situazione. Anche se non c’è mai stata un’emergenza “west nile”, la disinfestazione del territorio programmata dal Comune di Marsala è stata prioritariamente concentrata sul suddetto versante nord, dove si è verificato il suddetto caso di febbre virale.

Cosa sappiamo del West Nile

La febbre West Nile è una malattia provocata dal virus West Nile (West Nile Virus, Wnv), un virus della famiglia dei Flaviviridae isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, nel distretto West Nile (da cui prende il nome). Il virus è diffuso in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America.

I serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare (più frequentemente del tipo Culex), le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo. La febbre West Nile non si trasmette da persona a persona tramite il contatto con le persone infette. Il virus infetta anche altri mammiferi, soprattutto equini, ma in alcuni casi anche cani, gatti, conigli, etc…

Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario.

La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana, e possono variare molto a seconda dell’età della persona. Nei bambini è più frequente una febbre leggera, nei giovani la sintomatologia è caratterizzata da febbre mediamente alta, arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari. Negli anziani e nelle persone debilitate, invece, la sintomatologia può essere più grave.

Nei casi più gravi (circa 1 su mille) il virus può causare un’encefalite letale.

Attualmente non esiste un vaccino per la febbre West Nile. E’ consigliabile proteggersi dalle punture ed evitare che le zanzare possano riprodursi facilmente usando repellenti e indossando pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe quando si è all’aperto (soprattutto all’alba e al tramonto) o usando delle zanzariere alle finestre.

Non esiste una terapia specifica per la febbre West Nile. Nella maggior parte dei casi, i sintomi scompaiono da soli dopo qualche giorno o possono protrarsi per qualche settimana. Nei casi più gravi è invece necessario il ricovero in ospedale.

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