Concussione, falso e istigazione alla corruzione, arrestato il sindaco di Priolo

redazione

Concussione, falso e istigazione alla corruzione, arrestato il sindaco di Priolo

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lunedì 03 Ottobre 2022 - 16:01

E’ accusato di concussione nell’ambito di una indagine della Procura di Siracusa il sindaco di Priolo Pippo Gianni, 75 anni. Recentemente passato alla Lega di Matteo Salvini (in passato era con i centristi del Cantiere Popolare), il primo cittadino del Comune aretuseo è stato per due volte eletto deputato nazionale e per quattro all’Ars. Nel corso della sua carriera politica anche l’incarico di assessore regionale all’Industria.

Tra le accuse, messe nero su bianco da una nota della questura di Siracusa, anche la tentata concussione, l’istigazione alla corruzione e falsità materiale e ideologica in atti pubblici. Per alcuni di questi reato, Gianni avrebbe agito in concorso con altri indagati, privati cittadini e pubblici ufficiali, al momento denunciati. Il sindaco di Priolo Gargallo, secondo gli investigatori, “abusando della propria posizione”, avrebbe intimato a imprenditori locali di pagare alcune società da lui indicate. L’obiettivo sarebbe stato quello di favorire alcune imprese compiacenti nell’ambito delle gare d’appalto, secondo la formula del partenariato pubblico-privato, garantendo a queste un diritto di prelazione rispetto alle altre società concorrenti. Altre pressioni “illegittime” sarebbero state messe in atto da Gianni “per agevolare l’assunzione di persone presso aziende leader del polo industriale siracusano”.

Dalle intercettazioni è emerso che il sindaco di Priolo, nel corso di colloqui con alcuni dirigenti dell’area industriale, “minacciava penetranti controlli e verifiche nell’esercizio delle competenze attribuite al Comune nel settore ambientale, nonché l’irrogazione di sanzioni pecuniarie alle aziende che gli stessi rappresentavano, qualora non avessero assecondato le sue richieste”. Una “interferenza” che sarebbe stata stata riscontrata “anche nello stesso ambito comunale”, rispetto alle scelte dei funzionari del Comune. Tra le accuse anche quella di avere disposto l’annullamento di multe elevate a cittadini che chiedevano un suo intervento, “alterando il contenuto dei verbali”, in concorso con personale del Comando della polizia municipale di Priolo”.

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