Genchi (Siciliani Liberi): “Lo Statuto non è attuato nelle parti più importanti”

Vincenzo Figlioli

Genchi (Siciliani Liberi): “Lo Statuto non è attuato nelle parti più importanti”

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mercoledì 21 Settembre 2022 - 06:30

Palermitano, Alfonso Genchi figura nel listino della candidata alla presidenza della Regione, Eliana Esposito. Inoltre, è candidato in provincia di Trapani nella lista Siciliani Liberi.

Come nasce la sua candidatura?

Per spirito di servizio. Faccio parte di Siciliani Liberi e sono, oltre che componente dell’Assemblea Nazionale, anche membro della Segreteria Nazionale. Mi son messo a disposizione del partito che mi ha chiesto di candidarmi. Però voglio sottolineare una cosa: anche se sono uomo di sport e mi piace competere, non amo particolarmente le competizioni elettorali. Nelle competizioni sportive quasi sempre vince il più bravo, il singolo o il gruppo dotati di capacità e che si sono bene allenati; insomma, di solito vince chi davvero se lo merita. Nelle competizioni elettorali, purtroppo, non è la stessa cosa: spesso chi prende più voti è colui il quale nella vita occupa posti di ‘potere’ e convince l’elettore con promesse di vario tipo se non, addirittura, con atti illeciti che determinano il cosiddetto “voto di scambio”. Sogno un mondo in cui l’elettorato possa votare davvero in maniera libera, scegliendo i rappresentanti che ritiene migliori.

Che valutazione dà degli ultimi governi regionali?
Pessima. Con il Governo Crocetta credo si sia toccato il fondo. Basti pensare, solo per fare un esempio, che Crocetta firmò un accordo con lo Stato italiano con il quale rinunciava ai miliardi di euro che sarebbero potuti entrare nelle casse della Regione nel caso in cui i ricorsi della stessa – fatti ai tempi del Governo Lombardo – fossero stati accolti, come poi effettivamente accadde con alcuni di essi; il tutto in cambio di 500 milioni di euro. Uno scandalo. Ma il Governo Musumeci è stato lo stesso ‘servo’ dello Stato italiano. D’altronde, come si può pensare che i politici siciliani che militano nei partiti italiani o nelle loro propaggini siciliane, possano fare gli interessi dei siciliani? Le loro segreterie non glielo consentono e loro lo sanno benissimo ma non gli importa nulla: cercano il loro successo personale. Solo un partito davvero siciliano – e ancor meglio se indipendentista – può fare gli interessi della Sicilia e dei siciliani.

Cosa differenzia il vostro progetto politico dalle altre realtà che si pongono in discontinuità con i governi del passato?

La credibilità, tanto del progetto, anche perché diciamo chiaramente da dove prenderemmo i soldi per attuarlo, quanto delle persone. Che credibilità ha chi ha cambiato casacca più volte e adesso si erge a paladino dei siciliani? Noi non abbiamo mai avuto alcuna militanza nei partiti italiani né in altre formazioni locali ad essi legate.

Secondo alcuni osservatori politici l’autonomia data alla Sicilia dallo Statuto speciale ha causato più problemi che vantaggi. Che ne pensa? 
La forte campagna mediatica, specie televisiva, sui supposti problemi creati dallo Statuto, volta a inculcare nei siciliani sentimenti negativi verso lo Statuto per evitare che essi possano richiederne la piena attuazione, dimentica – appunto – che lo Statuto non è attuato nelle sue parti più importanti, gli articoli 36, 37 e 38, che darebbero ricchezza alla nostra terra. E’ attuato soltanto nelle parti che convengono allo Stato italiano e ai politici siciliani. Nato come un patto tra due entità quali la Sicilia e il suo Popolo e lo Stato italiano, si è così trasformato in un patto tra Stato italiano e politici siciliani: il primo chiude un occhio sui loro privilegi e sulla loro politica clientelare, i secondi non devono richiedere la piena attuazione dello Statuto.

Siciliani Liberi non concorre alle elezioni politiche. C’è comunque qualche partito nazionale a cui vi sentite più vicini?

Siciliani Liberi non dà indicazioni di voto ma invita i propri iscritti, simpatizzanti ed elettori, a non astenersi e ad andare a votare anche per le Politiche, scegliendo un partito anti-sistema che sia aperto a una visione non centralista dello Stato.

Quali sono gli ambiti di cui vorrebbe occuparsi prevalentemente qualora fosse eletto?

Io mi occupo particolarmente di sport e cultura, in particolare di lingua siciliana. Ma, se eletto, il mio impegno sarebbe a 360°: dobbiamo riscoprire la politica come servizio; i rappresentanti del popolo sono chiamati ad essere loro portavoce all’interno delle Istituzioni.

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