Cicogna uccisa a Marsala, individuati i presunti responsabili VIDEO

redazione

Cicogna uccisa a Marsala, individuati i presunti responsabili VIDEO

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giovedì 25 Agosto 2022 - 09:46

Sono sospettati di essere gli autori dell’uccisione, con crudeltà e senza un apparente motivo, di un esemplare di Cicogna bianca (nome scientifico: Ciconia ciconia), specie particolarmente protetta sia dalla normativa italiana, sia da quella comunitaria. Per tale ragione due soggetti hanno ricevuto un avviso di conclusione indagini da parte dei Carabinieri Forestali del Centro Anticrimine Natura di Palermo – Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale (NIPAAF) con il supporto dei militari del Distaccamento Cites di Trapani. Si tratta dell’atto conclusivo di una lunga e articolata attività di indagine delegata della Procura della Repubblica di Marsala.

A seguito dell’episodio, avvenuto nel settembre 2021 nel territorio marsalese, i militari dell’Arma forestale hanno avviato un’attività di indagine che ha permesso di reperire un video che ritraeva il fatto criminoso e sequestrato i bossoli rinvenuti nelle immediate vicinanze del luogo dello sparo. L’analisi delle immagini – effettuata con l’ausilio delle tecnologie messe a disposizione dalla Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale Carabinieri di Palermo – ha permesso di giungere all’individuazione di due individui sospetti, possibili responsabili del fatto, che venivano deferiti all’Autorità Giudiziaria per il reato di uccisione di animali senza necessità, aggravato dal fatto che lo stesso fosse avvenuto ai danni di una specie protetta ed in giornata di silenzio venatorio.

Sotto la direzione della Procura Marsalese, le indagini sono continuate, effettuando dapprima una perquisizione domiciliare, che ha consentito di rintracciare la probabile arma con la quale i due soggetti, uno dei quali titolare di licenza di porto di fucile uso caccia, avrebbero compiuto l’insensato gesto, oltre agli indumenti indossati dagli stessi il giorno della commissione del reato e l’autoveicolo utilizzato per fuggire dalla scena del crimine.

L’arma sequestrata è stata poi sottoposta agli esami balistici a cura del Reparto Investigazione Scientifiche (R.I.S.) di Messina, il quale ha fornito a sua volta la prova che l’arma sequestrata fosse compatibile con quella che aveva sparato lo scorso settembre.

Inoltre, sono state acquisite ed elaborate le celle telefoniche delle utenze cellulari in uso ai sospettati che, anche in questo caso, hanno collocato i due odierni indagati nelle vicinanze del luogo dell’evento, in un arco temporale compatibile con il suo accadimento.

un momento della perquisizione

Rilevato il quadro probatorio, i militari hanno effettuato il ritiro cautelare di tutte le armi e munizioni legalmente detenute, nonché della licenza di porto di fucile uso caccia, ritenendo che il soggetto detentore non presentasse più i requisiti di affidabilità per la detenzione delle stesse, anche in ragione del fatto che sono state rinvenute munizioni non denunciate, di tipologia non compatibile con le armi di legittima detenzione, conservate con modalità inidonee. Di tutto ciò è stata informata l’Autorità di Pubblica Sicurezza per l’adozione dell’eventuale provvedimento di revoca della licenza.

La complessità dell’attività conferma l’attenzione dell’Arma dei Carabinieri sui reati ambientali ed in particolare sui reati a danno degli animali. L’approssimarsi della nuova stagione venatoria porterà a un’ulteriore intensificazione dei controlli sul corretto esercizio della pratica venatoria e al contrasto del bracconaggio.

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