Processo depistaggio via D’Amelio, due prescrizioni e un’assoluzione

redazione

Processo depistaggio via D’Amelio, due prescrizioni e un’assoluzione

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martedì 12 Luglio 2022 - 21:09

Cade l’aggravante mafiosa per due dei tre poliziotti imputati del processo di depistaggio Borsellino. Sono stati prescritti infatti, i reati per Mario Bo e Fabrizio Mattei mentre Michele Ribaudo è stato assolto perchè il fatto “non costituisce reato”.

E’ arrivata dopo quasi dieci ore la sentenza del processo.

E’ quanto si legge nel dispositivo della sentenza del processo sul depistaggio sulla strage di via D’Amelio appena emessa dal Tribunale di Caltanissetta. Per gli altri due poliziotti, Bo e Mattei è stata decisa la prescrizione del reato perché è decaduta l’aggravante mafiosa. Erano tutti accusati di concorso in calunnia aggravata dall’aver favorito cosa nostra nel processo sul depistaggio delle indagini sulla strage di via D’Amelio e, in particolare, per aver contribuito a “vestire il pupo”, ovvero a “costruire” il falso pentito Vincenzo Scarantino.

Per Bo il procuratore Salvatore De Luca e i sostituti Stefano Luciani e Maurizio Bonaccorso avevano chiesto 11 anni e 10 mesi di carcere, per gli altri due imputati 9 anni e mezzo.

Oltre trenta giudici si sono espressi su quanto accaduto alle 16.58 del 19 luglio del 1992 in via D’Amelio. Sono state emesse condanne, anche all’ergastolo, assoluzioni, e c’è stata una revisione per delle condanne a vita inflitte ad innocenti che nulla c’entravano con la strage in cui furono uccisi il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Una storia lunga. Troppo. La più lunga in tema di “depistaggio” in Italia.



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