Categorie: Egadi

Tesori, pirati, e i racconti di chi sente gli “spiriti antenati”

Sulle isole Egadi non mancano storie di tesori nascosti e ritrovati, sepolture di pirati in tombe segrete, come pure inspiegabili presenze di ombre evanescenti dal nero mantello. Racconti tramandati di generazione in generazione, appena sussurrati, bisbigliati nel timore di essere fraintesi, non creduti, derisi.

Ai racconti tramandati dal passato, provenienti anche dalla tradizione mitologica, si aggiungono storie che appartengono ai nostri tempi, ne ho raccolte alcune per questa Rubrica.

La nascita delle isole Egadi, viene narrata in diverse leggende. Un mito in particolare parla di ninfe, le Driadi, e di una ragazza splendida di nome Deli figlia del Dio Ares/ Marte, Dio della Guerra. Tanta bellezza non poteva essere tenuta nascosta per molto tempo e il Dio Plutone una volta scoperta l’esistenza della splendida Deli, decise di possederla anche utilizzando mezzi estremi. Deli non riuscì a sfuggire al re degli inferi e dovette subirne la violenza, ma gli dei per rimediare al torto di un’innocente, la trasformarono in un’isola, Favignana, splendida e rigogliosa che per sempre resterà in compagnia dei figli che partorì subito dopo, semidei dal nome di Hiera e Pharbanthia, meravigliose isole, Levanzo e Marettimo, che resteranno a lei vicine, per sempre.

Il mito è l’archetipo da cui ogni cosa trae origine. Nel mito c’è il seme dell’immaginario collettivo. Per C. G. Jung filosofo e psichiatra, il mito crea la realtà, e tutto quello che facciamo o non facciamo è racchiuso nel mito. Infatti possiamo fare quello che immaginiamo e non possiamo fare ciò che non possiamo immaginare. Nel mito della nascita delle isole Egadi abbiamo tutti gli elementi di una storia affascinante, dove agiscono energie di bellezza, desiderio, e divinità possenti che esercitano violenza ma anche giustizia.

Deli, figlia del Dio Marte, la divinità dedita alle arti belliche sarà trasformata in una isola insieme ai suoi figli, forse per questo nelle acque antistanti si svolgerà una delle battaglie epocali del passato, la battaglia navale conclusiva della prima guerra punica. Dopo venti anni di scontri navali e terrestri Cartagine subì la sconfitta da parte della Repubblica romana. Nelle profonde acque delle isole Egadi si ritroveranno i rostri delle navi di Roma e saranno raccolti sui fondali testimonianze di quell’antichissimo e glorioso passato.

In questo luogo mitico, le Egadi, dove idealmente si uniscono due mari e dove fu combattuta una battaglia decisiva per la storia della nostra epoca, labbra veritiere narrano e riferiscono esperienze inspiegabili.

Paola: “A Favignana ci sono ancora i resti di un’antica Torre Saracena, un basamento nei pressi di una Grotta della Necropoli del Neolitico. Si chiama zona S. Anna vicino alla zona archeologica dell’antico cimitero. Il percorso alla “Torretta” è impervio. Se si decide di salire occorre arrampicarsi ma poi il panorama è incantevole e fa venire i brividi. Quando vado a fare una escursione in quel luogo mi armo di coraggio perché la presenza degli spiriti degli antenati in quei luoghi è molto forte. Io metto fra le mani delle pietre, il diaspro rosso nella mano sinistra, e l’occhio di tigre nella mano destra. Le pietre mi infondono coraggio. Una volta raggiunta la parte più alta provo ad immaginare come doveva essere quel luogo e cosa potevano vedere gli antenati di quel tempo. Sicuramente boschi ovunque dove adesso purtroppo non c’è più vegetazione. Da quel punto si vedono Levanzo e Marettimo e, secondo me, nell’antichità dovevano essere unite, e non c’era il mare a dividerle. Faccio alcune preghiere e chiedo agli spiriti degli antenati… se siete presenti indicatemi se sono sulla via giusta nella mia vita. La risposta a volte giunge e sento un senso di benessere e questo mi indica che nella mia vita sto procedendo nel senso giusto.”

Giuseppina: “In alcune case o nei terreni delle isole Egadi soprattutto a Favignana sono presenti delle grotte. Si tratta di zone che in antichità erano state scavate nelle profondità e dove a volte si potevano intravedere nella notte delle piccole luci fluttuare nel buio. Queste lucine erano inspiegabili in quanto potevano essere viste sia con gli occhi chiusi che con gli occhi aperti. Forse per questo fin dai tempi più remoti gli isolani pensano che ci siano i “patruneddi di casa” una sorta di gnomi e di folletti che venivano ritenuti i veri padroni di quella casa. Ogni volta che nasceva un bambino in famiglia la prima cosa che si faceva era mettere dei doni per queste entità, di solito fave secche, affinché il bambino fosse preso a ben volere. Se la famiglia non presentava il bambino con questo rituale del dono il piccolino avrebbe sicuramente corso qualche pericolo o malanno. Si racconta anche di pirati che trafficavano con gli schiavi ed erano mercanti di carne umana e costringevano questi ultimi a scavare tunnel e gallerie per nascondere ogni sorta di tesoro. Si ritiene che ci siano tanti tesori nascosti lungo le coste delle isole Egadi, soprattutto fra Cala Rossa e la Torretta, ma purtroppo nessuno cerca e nessuno ha mai ritrovato nulla che io sappia.”

Ho raccolto negli anni diverse testimonianze che, nel tempo, mi farà piacere raccontarvi. Sempre se avrete voglia di seguirmi su queste pagine. L’arcipelago non è soltanto mare e sole.

E’ anche mistero.

Angela Serraino

redazione

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