Stop alla restituzione di Casa Felicia ai Badalamenti: il 10 maggio l’udienza

redazione

Stop alla restituzione di Casa Felicia ai Badalamenti: il 10 maggio l’udienza

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lunedì 11 Aprile 2022 - 18:08

Temporaneamente sospesa la revoca della confisca di Casa Felicia. L’immobile, per determinazione dell’Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati, (qui il nostro racconto della vicenda) sarebbe dovuto tornare nella disponibilità della famiglia Badalamenti. Una decisione che aveva molto fatto discutere, tenuto conto che l’area era stata riqualificata con 370 mila euro di fondi europei e che il Comune di Cinisi aveva poi affidato all’associazione Casa Memoria per attività di carattere sociale.

In seguito al ricorso presentato il giudice ha fissato per il prossimo 10 maggio l’udienza per esaminare l’istanza. Di conseguenza le chiavi di Casa Felicia non dovranno più essere consegnate il 29 aprile come fissato in precedenza dall’Agenzia Beni Confiscati. “Ciò significa che tanti altri studenti potranno visitare il bene – si legge in una nota di Casa Memoria – e che fino a tutte le iniziative del 9 Maggio, anniversario dell’assassinio mafioso di Peppino Impastato, questo spazio potrà ancora essere utilizzato dalla collettività, con la realizzazione di alcuni incontri dedicati alla diffusione di una coscienza democratica e libera dal giogo mafioso. Con le idee e il coraggio di Peppino noi continuiamo”.

Soddisfazione a riguardo viene espressa anche dal deputato del M5S Francesco D’Uva: “La scelta del giudice è una buona notizia ed è un segnale che ribadisce l’attenzione che c’è sulla proprietà del bene e sulla sua gestione futura. A tal proposito, confidiamo possa essere mantenuta dall’associazione Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato”.

“Nelle scorse settimane – continua D’Uva – ho presentato un’interpellanza urgente alla Camera dei deputati, insieme ai colleghi Vittoria Casa e Davide Aiello, chiedendo che, in questa vicenda, tutte le istituzioni facciano fronte comune ed evidenziando come la restituzione dell’immobile alla famiglia Badalamenti rappresenti una sconfitta per tutti, oltre che un oltraggio alla memoria e alla storia di Peppino Impastato. Spegneremmo per la seconda volta la sua voce! Crediamo nella strada intrapresa dal Comune di Cinisi con il sostegno del Ministero dell’interno, dell’Agenzia dei beni confiscati e dell’Avvocatura dello Stato e abbiamo piena fiducia che la bontà di queste ragioni possa venire riconosciuta dal giudice all’esito della prossima udienza”.

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