Taglio accise, a Marsala si fa fatica a scendere sotto l’1,80 euro al litro

redazione

Taglio accise, a Marsala si fa fatica a scendere sotto l’1,80 euro al litro

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giovedì 24 Marzo 2022 - 07:30

Sulla base dei nuovi dati pubblicati dal Mite – Ministero della Transizione Ecologica – il prezzo medio della benzina, per effetto del taglio alle accise disposto dal Governo, deve scendere a 1,78 euro al litro, il gasolio a 1,77 euro/litro.

Nell’ultima settimana il prezzo medio della verde si è attestato a 2,137 euro al litro, 2,124 euro il diesel, spiegano dal Codacons che ha elaborato i dati ufficiali sui carburanti resi noti dal Ministero. Questo significa che la pubblicazione dei decreti del Governo in Gazzetta ufficiale ha introdotto il taglio delle accise di (soli) 25 centesimi al litro e quindi i listini nei distributori devono subito scendere di 30,5 centesimi al litro, considerato anche il peso dell’Iva. Ecco perché si dovrebbe arrivare a 1,78 al litro e a 1,77, rispettivamente per benzina e gasolio.

Ma vediamo com’è la situazione nei maggiori punti di distruzione di carburante nel territorio marsalese. Mentre nel capoluogo di provincia i prezzi oscillano avvicinandosi a quelli nazionali, a Marsala si fa ancora fatica a scendere a quei prezzi. Questo è dovuto da tanti fattori, anche di “cartello”, che portano la Città ad essere una delle più care, come rifornimento, dell’isola e non solo.

Attraversando la via Trapani, alcune pompe si fermano sui 2 euro al litro circa; in centro urbano, zona via Itria, la benzina si attesta sull’1,969 euro e la diesel a 1,939 al litro. Stesse cifre nella stessa società petrolifera ma questa volta a Corso Calatafimi, mentre cambiando gruppo, nel centro urbano cittadino, i prezzi della benzina scendono a 1,809 euro al litro. Nelle periferie Sud, si trovano cifre che si aggirano a quelle previste dal decreto, ovvero 1,78.

Ebbene che anche qui i distributori si attengano al taglio accise – visto l’incontro giorni fa al Palazzo Municipale con il sindaco Massimo Grillo in cui si sono detti pronti a collaborare – in quanto, di contro, subiranno diverse vertenze da parte di Codacons, come da loro annunciato (“saremo costretti a presentare una raffica di denunce alle Procure di tutta Italia e alla Guardia di Finanza”).

Sull’argomento è intervenuta l’associazione di consumatori, Konsumer Sicilia: “Apprendiamo con favore l’entrata in vigore del decreto legge. Si tratta, indubbiamente, di una misura capace incontrovertibilmente di alleviare, ancorché in minima parte, la condizione economica di quanti soffrono, sotto il profilo economico, le criticità legate alla fase pandemica ulteriormente aggravata dalle note vicende belliche –  dichiara il Presidente Konsumer, Giancarlo Pocorobba -. Confidando pertanto nella correttezza dei gestori delle locali pompe di benzina, ci aspettiamo il pedissequo rispetto dei tagli previsti visto che l’abnormità degli aumenti è tale che non può, in alcun modo, persistere nel tempo. Invitiamo le forze di polizia ad intensificare i controlli, sollecitando, al contempo, tutti i cittadini consumatori a segnalarci eventuali abusi”.

Adesso sorge una domanda: perché il Governo ha previsto una misura valida fino all’imminente mese di aprile? Perché, a detta del premier Draghi, che di andamenti economici se ne intende, “bisogna vedere come si comporta il mercato del settore nei prossimi giorni e settimane. Lo esamineremo e decideremo, però è importante cercare di attraversare questo periodo di grande volatilità”, ha affermato.

Consumatori non contenti a parte, resta pure da capire come verranno trattati i volumi già immessi al consumo all’entrata in vigore del testo e quindi con le accise già in vigore in precedenza. 

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