Processo Artemisia, conferito l’incarico ai periti per le trascrizioni delle intercettazioni

Linda Ferrara

Processo Artemisia, conferito l’incarico ai periti per le trascrizioni delle intercettazioni

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mercoledì 08 Dicembre 2021 - 10:49

Il tribunale, vista la mole di lavoro, ha deciso di impegnare per il compito un collegio composto da due esperti.

È stata rinviata al febbraio 2022 la prossima udienza del processo Artemisia, l’inchiesta della magistratura culminata nel 2018, che si sta svolgendo presso il Palazzo di giustizia di Trapani, e in cui risulta imputato, insieme ad altri 17 soggetti, l’ex deputato regionale dell’Ncd, Giovanni Lo Sciuto.

Si dovrà, dunque, attendere il nuovo anno per iniziare a sentire i primi testi dell’accusa, rappresentata in aula dai sostituti procuratori Francesca Urbani e Sara Morri. Lunedì mattina, infatti, il collegio dei giudici, formato dal presidente Franco Messina e a latere i dottori Massimo Corleo e Mauro Cantone, dopo avere ascoltato le richieste delle parti, ha conferito l’incarico a due esperti per le trascrizioni di alcune intercettazioni. Il collegio dei periti trascrittori, dunque, è stato costituito dai dottori Giovanni Fontana e Antonino Caiozzo. La decisione dei giudici è stata presa per la mole di lavoro che i consulenti dovranno effettuare. Gli esperti, quindi, per realizzare le menzionate trascrizioni dovranno attingere dall’elenco fornito dai pubblici ministeri, al quale è stata data la priorità.

Nel corso dell’udienza, tenutasi presso l’Aula Bunker del tribunale, sono state anche formulate alcune richieste da parte delle difese. In particolare, l’avvocato Franco Lo Sciuto, legale di Salvatore Passanante, ha indicato 13 progressivi e depositato una lista ad integrazione di quella fornita dall’accusa. L’ispettore della polizia di stato, in servizio presso il commissariato di Castelvetrano, è imputato nel processo in corso per rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio. Nello specifico, il pubblico ufficiale avrebbe informato l’ex onorevole Giovanni Lo Sciuto di un’indagine a suo carico, condotta dallo stesso Passanante in un procedimento presso la Procura di Marsala, in cui era coinvolto anche Salvatore Virgilio (accusato dello stesso reato). Quest’ultimo avrebbe effettuato una bonifica ambientale presso l’abitazione di Valentina Li Causi e Filippo Daniele Clemente e nei locali della “Vanico”. Insieme all’ex deputato regionale dell’Ncd e del medico Rosario Orlando, Passanante è anche accusato di corruzione. Orlando, nel 2016, in qualità di medico dell’Inps di Trapani e incaricato del rilascio delle pensioni di invalidità, insieme a Lo Sciuto avrebbe ricevuto da Gaetano Bacchi, suocero di Passanante, e per il tramite di quest’ultimo, dei monili d’oro. Ai tre soggetti citati è poi contestata l’associazione a delinquere e la violazione della cosiddetta legge Anselmi sulla costituzione delle logge segrete, insieme a Vincenzo Chiofalo, Giuseppe Berlino, Felice Junior Errante, Luciano Perricone e Gaspare Magro. In sostituzione di Franco Messina (il quale ha fatto pervenire rinuncia al differimento dell’udienza), difensore dell’ex parlamentare regionale, l’avvocato Lo Sciuto ha poi fatto istanza affinché vengano trascritte tutte le intercettazioni dei pubblici ministeri. La dottoressa Urbani ha sottolineato, in un suo intervento, che la Procura ha depositato solo le intercettazioni ritenute rilevanti per le parti.

L’avvocato Francesco Massimiliano Miceli, difensore di Gaspare Magro, invece, ha preso la parola per esprimere la volontà di integrare il quesito per il perito, ovvero quantificare le pause e i tratti delle parti incomprensibili delle intercettazioni; inoltre, il legale ha chiesto di indicare la sussistenza delle frammentazioni dei reperti telefonici per lo stesso spazio e luogo. Secondo l’accusa, Gaspare Magro, imputato anch’egli per corruzione, avrebbe elargito a Lo Sciuto 30 mila euro come somma per finanziare la campagna elettorale delle regionali del 2012, e una volta assunto presso l’Anfe, ente di formazione di Paolo Genco, si sarebbe adoperato per fare ottenere a quest’ultimo il rilascio del Durc necessario per conseguire i finanziamenti della Regione Sicilia, pari a circa 5 milioni di euro. Lo Sciuto, considerato dalla Procura socio promotore e occulto della loggia massonica, si sarebbe adoperato, attivando le sue conoscenze politiche di rilievo, come l’ex presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Francesco Cascio, l’ex capo della segreteria di Angelino Alfano, allora ministro dell’interno, Giovannantonio Macchiarola, la deputata Beatrice Lorenzin e il senatore Gaspare Antonio Marinello, per far decidere l’assunzione di Magro nel collegio sindacale dell’Asp di Trapani. Inoltre, l’ex parlamentare regionale avrebbe indotto Gaspare Magro a cancellarsi dalle logge massoniche per non pregiudicare gli esiti elettorali del suo gruppo politico. Il difensore di Magro ha nominato come consulente di parte il perito Fulvio Schimmenti. Anche l’avvocato Lo Sciuto ha indicato lo stesso esperto. Il sostituto procuratore Urbani, infine, è intervenuta nuovamente per proporre l’indicazione del brogliaccio, ma solo con il nome degli interlocutori, da inserire prima delle trascrizioni, in modo tale da agevolare la comprensione del testo.

Nel corso della prossima udienza dovrebbero essere sentiti gli ufficiali che hanno condotto le indagini.

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