Processo “Cutrara”, il collegio dei giudici ha rigettato le richieste della difesa di Domingo

Linda Ferrara

Processo “Cutrara”, il collegio dei giudici ha rigettato le richieste della difesa di Domingo

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martedì 13 Luglio 2021 - 17:16

Nel corso dell’udienza è stato affidato al consulente nominato dal tribunale l’incarico di effettuare la perizia delle intercettazioni depositate dal pubblico ministero e da alcune difese. Il processo con rito ordinario, scaturito dall’inchiesta del 2020 condotta dalla DDA di Palermo, riprenderà il 13 settembre, dopo la pausa estiva.

Nell’Aula Bunker del Tribunale di Trapani, davanti al collegio dei giudici, presieduto dal dottore Enzo Agate e a latere i dottori Edoardo Bandiera ed Enrico Restivo, si è svolta ieri l’udienza del processo a carico di Francesco Domingo, soprannominato “Tempesta”, considerato capomafia di Castellammare del Golfo, e di altri sei soggetti: Felice Buccellato, Rosario Antonino Di Stefano, Lilla Di Bartolo, Nicola Di Bartolo, Francesco Ancona e Salvatore Labita. In primis, il tribunale si è espresso sulla questione dell’inutilizzabilità degli atti delle indagini, successive al 24 settembre del 2017, sollevata dall’avvocato di Domingo, Giuseppina Cataldo, in quanto sarebbero stati superati i termini previsti dalla legge.

Dal momento che il pubblico ministero, il dottore Pierangelo Padova, ha effettuato l’aggiornamento dell’iscrizione dei procedimenti successivi, a carico del presunto capomafia castellammarese, il collegio ha ritenuto infondata l’eccezione posta dal suo legale, rigettandone pertanto l’istanza. Un’altra richiesta, inoltre, è stata avanzata sempre dall’avvocato Cataldo sulla non ammissione del decreto del pubblico ministero del 2016, perché ritenuto legato ad altro procedimento in cui Francesco Domingo non risulta indagato. L’accusa, al contrario, ha sostenuto in aula che tale atto concerne reati connessi. Per tale motivo, il sostituto procuratore ha chiesto il rigetto della questione sollevata dal legale di Domingo. Il collegio dei giudici, dopo essersi ritirato in Camera di consiglio per valutare la richiesta, rilevando che ai sensi dell’articolo 270 del cpp, non sussiste il divieto di utilizzazione delle intercettazioni per quei procedimenti, come quello in corso (associazione mafiosa), che riguardano delitti per arresto in flagranza, l’ha rigettata. Successivamente, è stata affidata al consulente del tribunale nominato nel corso della precedente udienza, il dottore Roberto Genovese, la perizia delle intercettazioni depositate dal pubblico ministero e dalle difese di Domingo, Buccellato, i fratelli Di Bartolo e Labita, disponendo 60 giorni di tempo per l’esecuzione del compito più un’eventuale necessità di proroga.

Il processo con rito ordinario, scaturito dall’inchiesta della DDA di Palermo condotta nel giugno 2020, riprenderà il prossimo 13 settembre, dopo la pausa estiva. Verranno ascoltati i testi dell’accusa: il capitano Del Sole e il maggiore Carluccio.

A giugno, nel corso dell’udienza del processo con rito abbreviato, nato sempre dall’indagine antimafia denominata “Cutrara”, i pubblici ministeri, i dottori Gianluca De Leo e Francesca Dessì, hanno chiesto al Gup di Palermo, la dottoressa Annalisa Tesoriere, le condanne per i seguenti imputati: il sindaco di Castellammare del Golfo, Nicolò Rizzo, Francesco Virga, Carlo Valenti, Francesco Stabile, Antonino Sabella, Gaspare Maurizio Mulè, Salvatore Mercadante, Daniele La Sala, Camillo Domingo, Francesco Di Bono e Diego Angileri. La sentenza è attesa per settembre. Hanno, invece, patteggiato ad aprile scorso Francesco Foderà, ex vicepresidente del Consiglio comunale di Castellammare del Golfo, e Vito Di Benedetto.

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