Trapani scende sotto 60 mila abitanti senza Misiliscemi. E adesso c’è chi ripensa alla fusione con Erice

redazione

Trapani scende sotto 60 mila abitanti senza Misiliscemi. E adesso c’è chi ripensa alla fusione con Erice

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giovedì 04 Febbraio 2021 - 19:50

Il day after di Trapani dopo l’istituzione del Comune di Misiliscemi è nel segno del rammarico per molti cittadini del capoluogo, che nel maggio del 2018 snobbarono il referendum autonomista, lasciando campo libero ai promotori del sì. Facendo due conti, Trapani si ritrova con una popolazione che adesso scende al di sotto dei 60 mila abitanti (Marsala, senza essere capoluogo di provincia, ne ha più di 80 mila) e a perdere importanti porzioni di territorio, tra cui quella su cui insiste parte della pista dell’aeroporto “Vincenzo Florio” di Birgi, che diventerebbe pertinenza nel Comune di Misiliscemi e di Marsala.

In un tempo segnato dalla necessità di far rete ed economia di scala tra enti diversi, l’istituzione di una nuova municipalità potrebbe apparire fuori luogo. Tuttavia, di fronte ad una volontà popolare chiara e netta, l’Ars non poteva che esprimersi favorevolmente. L’ultima volta era successo con Petrosino, che proprio la scorsa estate ha celebrato i suoi primi 40 anni di autonomia da Marsala. Non è un caso che, proprio in queste ore, in un’ideale staffetta, il sindaco Gaspare Giacalone abbia voluto dedicare attraverso i social un pensiero di benvenuto al nuovo Comune e ai suoi cittadini.

Il sindaco Giacomo Tranchida ha accolto con fair play il voto dell’Assemblea Regionale: “decenni di abbandono da parte delle amministrazioni e dei governi che ci hanno preceduto hanno la responsabilità politica della “divisione” socio-economica territoriale trapanese. Il nostro impegno, da subito, è stato quello di “restituire” attenzioni, opere e servizi al territorio e a tali cittadini trapanesi considerati in passato solo come periferia e feudi elettorali. Continueremo il nostro impegno, tanto investendo in progettualità, opere e servizi, senza arretrare di 1mm ed accompagneremo la nascita del nuovo comune “cugino di 1 grado” anche con nuove idee e progettualità oltre che con donne e uomini a servizio dello stesso”.

A questo punto, tuttavia, risulta inevitabile chiedersi come si muoverà Trapani. Da anni nel capoluogo si discute di un progetto di Grande Città, che prevederebbe l’accorpamento con Erice. Ad onor del vero, il confine con Casa Santa o San Giuliano appare più formale che sostanziale, mentre la vetta ha una sua specifica identità di borgo medievale che meriterebbe un ragionamento a parte. Non a caso, in queste ore, da più parti si sta sollecitando la ripresa di discorso più volte interrotto. “La nascita del Comune di Misiliscemi e l’ulteriore depauperamento del capoluogo – scrive l’ex deputato regionale Nino Oddo – rendono improcastinabile un confronto sul riassetto territoriale dell’interland trapanese. A partire dal ridicolo muro di Berlino amministrativo che separa Casa Santa al resto della città. Ma non solo. Anche Paceco e Valderice andrebbero coinvolte in un ragionamento complessivo che riguardi le prospettive di sviluppo di un’area che attraversa una fase involutiva sul piano della rappresentanza parlamentare, dello sviluppo economico, culturale e sociale. I socialisti intendono insieme alle forze che si dichiareranno disponibili intraprendere iniziative in tal senso, utilizzando gli strumenti consentiti dalla legislazione per dare voce ai cittadini e consentire loro di pronunciarsi. Rivolgiamo pertanto un appello alle forze politiche affinché battano un colpo per aprire al più presto un tavolo di confronto su questo tema”.

La fusione tra Trapani ed Erice è ormai un’occasione non più rinviabile, una necessità imposta dagli eventi, in ultimo Misiliscemi, poco prima le evidenti difficoltà legate alla mobilità tra i due comuni in tempo di COVID e prima ancora le annose questioni in materia di mobilità, di servizi, di allocazione di risorse, di competitività.

Sulla stessa lunghezza d’onda del rappresentante socialista, anche Fratelli d’Italia, attraverso una nota congiunta a firma del presidente del circolo di Fratelli d’Italia Trapani, Cristian Farsaci e del consigliere comunale di Erice Giuseppe Vassallo. “La fusione tra i due Comuni è la chiave di volta che può garantire il mantenimento del titolo di capoluogo di provincia. La fusione tra i Comuni porterà vantaggi fiscali, premialitá, razionalizzazione degli uffici quindi efficienza amministrativa, accrescerà il nostro peso politico nei confronti degli enti sovraordinati. Insieme ad altri cittadini intendiamo dare vita ad un comitato promotore della fusione, un comitato che nasca dal basso, che sia trasversale, che trovi consenso nei consigli comunali, che si faccia carico di avviare le pratiche per la fusione di Trapani e Erice. Comunicheremo a breve la data per la formale costituzione del comitato, aperto a tutti i trapanesi e gli ericini che si sentono parte di un’unica comunità, quella che pensa alle future generazioni e non al proprio modesto tornaconto”.

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Un commento

  1. Io da libero cittadino esplicito che un eventuale accorpamento non mi dispiacerebbe se però venissero considerate alcune situazioni.
    Il comune di Trapani è un comune dove i servizi funzionano poco e tasse solo tra le più alte in Italia.
    Il comune di Erice è un comune virtuoso che si permette invece di avere le tasse meno care d’Italia.
    La differenza tra il comune di §Erice e di Trapani è palese, basta vedere le strade, i servizi e tanto altro ancora. Ritengo che sia Trapani che si debba semmai fondere al comune di Erice e non viceversa. Se la macchina amministrativa permette di rendere i comuni virtuosi, con servizi efficienti ed efficaci e ci sono le condizioni positive per tutta la popolazione sarebbe una buona idea, se invece tutto questo serve solo per un ottica politica demagogica e solo per il bello di qualcuno allora fin da ora è meglio lasciar perdere e non prendere in giro la popolazione.Capisco anche a volte il disagio di vie e confini di gente che si ritrova in una strada ad Erice e non poter chiamare il servizio perchè al lato opposto è Trapani e vicerversa…ma tutto deve essere finalizzato al meglio, all’organizzazione ed al bene comune senza spese ulteriori. Questo è quello che penso……

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