La Shoah, Mengele e l’aborto: l’ardito parallelismo di un parroco di Marsala (VIDEO)

Vincenzo Figlioli

La Shoah, Mengele e l’aborto: l’ardito parallelismo di un parroco di Marsala (VIDEO)

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venerdì 29 Gennaio 2021 - 07:00

In occasione della Giornata della Memoria, sono state molte le iniziative e le prese di posizione per ricordare l’orrore della Shoah e le atrocità dei campi di concentramento attivati dal regime nazista in cui furono sterminati milioni di ebrei, oppositori politici, disabili, omosessuali, ma anche donne e uomini appartenenti a gruppi etnici considerati con ostilità dai seguaci di Hitler.

Sta destando non poco scalpore, a Marsala, l’intervento registrato e messo in onda attraverso Youtube dal parroco del Santuario di Birgi, don Bruno de Cristofaro. Il giovane sacerdote, già in prima linea nei mesi scorsi contro la legge Zan (volta a contrastare l’omotransfobia) ha utilizzato la ricorrenza del 27 gennaio per affrontare un altro tema che, evidentemente, gli sta molto a cuore. Dopo aver fatto un veloce riferimento al valore della memoria (“ricordare è importante per capire”), dedica gran parte del suo discorso a un ardito parallelismo tra gli esperimenti del “dottor morte” Josef Mengele e l’aborto. Il famigerato medico militare nazista, come si ricorderà, torturò e uccise migliaia di bambini e donne in stato di gravidanza, nella folle ricerca di una razza perfetta, rappresentando – a distanza di anni – una delle figure più estreme del delirio ideologico in cui sprofondò la Germania di Hitler negli anni ’40.

Don Bruno de Cristofaro, sposando una narrazione che si sta facendo strada tra le frange più estreme dei gruppi pro vita, che vedrebbero di buon occhio una revisione della legge sull’aborto (la 194/1978), tramite cui è stata riconosciuta la facoltà di procedere all’interruzione volontaria alla donna che “accusi circostanze per le quali la prosecuzione della gravidanza, il parto o la maternità comporterebbero un serio pericolo per la sua salute fisica o psichica, in relazione o al suo stato di salute, o alle sue condizioni economiche, o sociali o familiari, o alle circostanze in cui è avvenuto il concepimento, o a previsioni di anomalie o malformazioni del concepito”. Per dar forza al proprio ragionamento, il sacerdote finisce per citare – in maniera discutibile – il metodo scientifico di Galileo Galilei, considerato eretico dalla Chiesa del suo tempo e per questo condannato e costretto all’abiura dal Sant’Uffizio (la riabilitazione da parte del Vaticano avvenne solo nel 1992, con Papa Giovanni Paolo II).

Ad ogni modo, per padre Bruno – come per altri pro Life – la vita comincia al momento del concepimento e qualsiasi intervento in tal senso è considerato inaccettabile. Da qui a tracciare un parallelismo con gli orrori di Mengele, per i sostenitori di tale visione il passo è breve e – evidentemente – ogni occasione è buona per insistere su una battaglia ideologica su cui gli italiani si sono già pronunciati in maniera piuttosto netta, con la consultazione referendaria del 17 maggio 1981. Senza contare che la stessa legge 194, a distanza di oltre 40 anni, resta ancora solo parzialmente applicata, alla luce dei numerosi casi di obiezione di coscienza del personale medico e del discutibile funzionamento dei consultori.

Di seguito, il video pubblicato da don Bruno de Cristofaro:

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