Anche noi

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martedì 22 Dicembre 2020 - 07:20

Non siamo gli unici e neppure siamo tempestivi, ma anche noi del nuovo decreto emanato dal governo per contrastare, nei giorni festivi, la possibile ulteriore recrudescenza del coronavirus, non ci abbiamo capito molto.

Premettiamo che rispetteremo (e come si potrebbe fare altrimenti?) tutte le regole imposte. Se dovessimo essere fallaci sarà perché non le abbiamo capite. Ma noi abbiamo fatto una scelta per non sbagliare: rimarremo a casa in tutto il periodo e non riceveremo parenti e amici ( e forse non sarà malissimo , lo consigliamo…). Non apriremo neppure se bussano. Ci convinceremo che non è nessuno. Del resto anche in tempi di no-covid dopo uno squillo alla porta e dopo avere ascoltato il nome di chi ci bussava, ci siamo spesso convinti che non era… nessuno. Ritorniamo alla decisioni ministeriali.

Tra le tante cose che non abbiamo capito c’è quella del ritardo con cui le decisioni sono state prese. I contagi sono aumentati da settimane ed era giusto prendere un provvedimento, visto che quelli presi a novembre sono risultati parzialmente sbagliati. Allora perché attendere fino alla quasi immediata vigilia? Decisioni politiche si è detto da più parti. Le liti all’interno della maggioranza hanno messo con le spalle al muro il premier Giuseppe Conte, che ha sempre rimandato. Ora che in un governo di coalizione ci siano diversità su alcune questioni è legittimo e persino auspicabile. Ma che si rinviino le decisioni perché una ministra (la Bellanova di Italia Viva) si trovava a Bruxelles per partecipare ad una riunione sul negoziato europeo per un testo sulle etichettature alimentari, ci appare persino impossibile. Quanto hanno parlato ognuno dei ministri europei in questa riunione? Non si è sempre parlato di tempi di “intervento europei”, appunto per dire nel Vecchio Continente sono brevi e concisi? E terminato il suo intervento la Bellanova non poteva tornare subito? Oppure ha paura degli aerei, i treni erano tutti occupati e così, come si dice nelle nostre zone, si è partita a piedi? Fatto sta che uno dei motivi del ritardo nel prendere le decisioni (che lo ribadiamo in larga parte non abbiamo capito) è stata l’assenza della ministra renziana. E poi dice che la gente…mah!

Comunque noi restiamo a casa, magari a leggere il decreto governativo. Vuoi vedere che riusciamo a comprenderlo, magari dopo le feste quando sarà scaduto?

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