Favole al contrario contro gli stereotipi di genere, maestra insultata sul web

redazione

Favole al contrario contro gli stereotipi di genere, maestra insultata sul web

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martedì 17 Novembre 2020 - 11:57

Una insegnante della scuola elementare Marconi di Firenze, ha proposto ai suoi bambini, in classe, un progetto che rivisita i ruoli nelle fiabe più famose, come esempio al fine di superare gli stereotipi di genere.

Un progetto lodevole, per far crescere sin da piccoli generazioni di uomini e di donne prive di tabù e preconcetti.

Ed ecco che nella favola della maestra, Cappucetto Rosso diventa un bambino e il lupo una bambina. Oppure, ad esempio, la Bella Addormentata è un ragazzo che attende la sua amata a risvegliarlo, al di là di qualsiasi identità sessuale e di ruolo.

Ma non tutti hanno aprrezzato la fantasia e l’iniziativa dell’insegnante e i “leoni da tastiera” l’hanno insultata. Anzi, per il vero, non solo loro. “Due bastonate di notte a quell’insegnante e vedrete come smette subito”, è uno dei commenti peggiori, ma la politica non si è risparmiata. Simone Pillon della Lega su un post Facebook ha scritto: “A Firenze le associazioni LGBT impongono il programma per decostruire gli stereotipi di genere nelle scuole elementari. E così i bambini dai 6 anni in su vedono distrutta la loro identità sessuale, tutto in nome della lotta all’omofobia, e SENZA CHIEDERE NULLA AI GENITORI. Io di pazienza non ne ho molta, ma quando toccano l’identità dei bambini divento una iena. Fate quel che vi pare nelle vostre camere da letto, ma lasciate ai genitori il compito di educare i loro figli”. 

Un altro attacco è arrivato da una mamma che non ha gradito, mamma peraltro candidata alle regionali in Toscana con Fratelli d’Italia.

Tra i “difensori” del progetto, il consigliere regionale Jacopo Melio, con delega su diritti e pari opportunità, membro della Quinta Commissione riguardante anche il diritto allo studio, l’istruzione e le attività culturali: “Minacce gravissime sostenute anche dal senatore leghista Pillon, forse perché a scatenare la polemica – non emersa durante i consigli di classe – è stata una mamma ex candidata alle Regionali per Fratelli d’Italia (strano tutto questo, vero?). Alla maestra, da figlio di maestra ma soprattutto da persona civile che reputa indispensabile il ruolo della scuola per crescere cittadini consapevoli e partecipi, in modo sano e democratico, rivolgo la massima solidarietà. Che quanto accaduto possa ribadire la necessità di un impegno comune, per costruire per i nostri ragazzi quel buon esempio che solo la cultura può dare, per un Paese più inclusivo e libero da imposizioni e pregiudizi. E anche per questo, in Quinta Commissione, mi batterò”.

A tutto ciò non sempre si può sottostare e l’insegnante sta pensando di denunciare le persone che l’hanno insultata.

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