Fabio Genna: “A Marsala il centrosinistra non ha costruito una nuova classe dirigente. Ora serve unità”

Vincenzo Figlioli

Fabio Genna: “A Marsala il centrosinistra non ha costruito una nuova classe dirigente. Ora serve unità”

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martedì 10 Novembre 2020 - 10:35

Tra i promotori della lista Cento Passi per la Sicilia, nonostante la giovane età Fabio Genna è da anni un punto fermo della sinistra marsalese. Pur non essendosi mai candidato, è sempre stato un riferimento per il campo progressista, mettendo a disposizione la sua lucidità e il suo equilibrio, anche nei momenti più difficili. Così, di fronte a una delle peggiori disfatte della sinistra lilybetana, Genna predica unità e pensieri “lunghi”, per ricostruire un’area politica ridotta ai minimi storici in termini di rappresentanza, ma che ha segnato stagioni importanti della vita amministrativa marsalese.

Dopo una sconfitta così, da dove si riparte?

Sicuramente, si riparte dalla consapevolezza che, vista una sconfitta così forte, dobbiamo assumerci le nostre responsabilità e analizzarla per evitare che si ripetano gli errori del passato. Al di là delle possibili attenuanti legate alla legge elettorale e al Covid, va riconosciuto che la campagna elettorale è stata preparata male. Nei 5 anni precedenti è stato fatto un buon lavoro da un punto di vista amministrativo, ma non è stato fatto nulla per costruire una nuova classe dirigente.

Che impressione fa vedere il Pd fuori dal Consiglio comunale?

Noi, con Cento Passi, siamo sinceramente dispiaciuti nel vedere il nostro principale alleato in queste condizioni. Dopo l’elezione di Alberto Di Girolamo il Pd ha vissuto anni di abbandono totale, nel segno di un profondo distacco dalla base, dalle anime e dalle sensibilità del partito. Prima della campagna elettorale, le nostre richieste di incontro con la segreteria comunale non hanno avuto nessuno riscontro. Anche la segreteria provinciale ha avallato la candidatura di Alberto Di Girolamo senza valutare se c’erano le condizioni in città. E che dire del nostro unico deputato regionale (Baldo Gucciardi, ndr) che non si è mai visto durante la campagna elettorale? Tutto ciò ha fatto male al centrosinistra. Ora dobbiamo lavorare per ricostruire il futuro.

Partendo dal suo gruppo consiliare, il movimento Cento Passi è pronto ad assumersi la responsabilità di guidare questo processo?

Lo stiamo dimostrando. Nicola Fici sta facendo un ottimo lavoro di tessitura nel centrosinistra e l’idea di costituire un gruppo unico in Consiglio va esattamente in questa direzione. Saremo vigili sull’operato dell’amministrazione Grillo, ma lavoreremo anche per dare rappresentanza a tutti coloro che si riconoscono nell’area di centrosinistra.

Prime impressioni sulla nuova amministrazione comunale?

La prima impressione non è bella. A più di un mese dalle elezioni la giunta non è ancora completa. Viene nominato un consulente ai servizi sociali senza sapere quale sarà l’assessore che gestirà il settore. L’autogol sulla pista ciclabile racchiude il senso dell’azione amministrativa di questi primi giorni, quando si è cercato di ripristinare il doppio senso di circolazione, intaccando il progetto finanziato dall’Unione Europea.

Come intendete muovervi in vista del prossimo appuntamento elettorale che, salvo imprevisti, dovrebbe essere quello con le regionali del 2022?

Non lavoreremo soltanto con l’obiettivo delle elezioni, altrimenti perderemo di vista le ragioni per cui i cittadini ci hanno votato. A riguardo, stiamo cercando una sede per discutere e confrontarci su proposte utili alla città. Tuttavia, i nostri canali con Claudio Fava sono ben saldi, è in corso uno scambio di idee costante e questo ci sta permettendo di crescere anche in prospettiva futura. Bisogna lavorare su un’idea di centrosinistra che metta Marsala al centro. Non permetteremo più che ci siano conquistatori che vengono da lontano e che si presentano solo in campagna elettorale. Il mio impegno nel futuro prossimo sarà quello di lavorare per l’unità del centrosinistra. Non possiamo più permetterci divisioni che si basano su antipatie e diffidenze. L’unità deve essere un punto di riferimento per tutta l’area progressista.

Come rispondete agli appelli all’unità e al dialogo lanciati da Grillo in queste settimane?

Bisogna partire dal presupposto che non siamo in guerra con nessuno. Di fronte alle proposte che mirano al bene della città, ci saremo sempre. Tuttavia, maggioranza e opposizione devono restare distinte nel rispetto dei ruoli che gli elettori hanno assegnato.

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