MammaAvventura – L’arte di flirtare

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MammaAvventura – L’arte di flirtare

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martedì 06 Ottobre 2020 - 08:30

Ultimamente mi capita spesso di fare una strana considerazione: non siamo più capaci di flirtare. Davvero, credo che le nostre competenze in materia siano diventate sempre più deboli fino a considerarci persino scarsi e spesso ottenere l‟insufficienza. Basta guardare i bambini, per renderci conto di come siamo caduti in basso. Avete mai visto due bambini flirtare? Se non vi è mai capitato, consiglio agli stomaci più forti di partecipare ad un compleanno di bimbi di quattro anni. Dopo un finto momento di imbarazzo generale, della durata di quattro minuti scarsi, in cui il bambino si attacca alla mamma (o a chi ne fa le veci) con lo sguardo intontito ed in cerca di conforto e sicurezza, improvvisamente le due mani si sciolgono e quella sarà l’ultima volta in cui mamma e figlio si vedranno per il resto del pomeriggio (eccezione fatta per quando tuo figlio ritornerà da te per indossare i calzini antiscivolo al posto delle scarpe e viceversa).

Da quel momento in poi, il bambino sarà fisicamente “immerso” in una serie di attività che lo distoglieranno da te, mentre tu alternerai momenti di “nostalgia, nostalgia canaglia”, pensando con gli occhi umidi di lacrime a come sia diventato grande e indipendente, a momenti di lucidità, quando tu ripercorrerai con la mente tutti i momenti salienti della festa e capirai che dopo i giochi, ci saranno ancora le fotografie con i compagni, la famiglia, gli amici, i fratellini, una foto solo con la mamma e una solo con il papà, quella con il gestore del locale e chi fa le pulizie; venti minuti abbondanti di “scarta la carta” e apertura dei regali, e se Dio vuole, finalmente la famigerata torta e poi, di corsa, tutti a casa. Da quel momento in poi, dicevo, tuo figlio perderà qualsiasi sembianza umana, i suoi capelli verranno allegramente ricoperti di schiuma e bolle di sapone, le sue mani ancora appiccicose di nutella imbratteranno l’outfit da te saggiamente scelto per l’occasione, i suoi capelli sudati strisceranno in tunnel colorati e colmi fino all’orlo di palline di spugna variopinte, i calzini saranno così luridi che l’antiscivolo sarà ormai soltanto un lontano ricordo. In questo momento di inesorabile follia e profonda sporcizia, mentre i bambini urlano, schiamazzano e corrono come forsennati, e mentre tu, mamma, vorresti mangiare altri sei pezzi di tavola calda ma ti sembra brutto, considerato che sono lì per i bambini, e con indifferenza ti avvicini al tavolo fingendo di prenderne uno, casualmente il tuo preferito, per tuo figlio, proprio in quel momento lì scatta il flirt. Prima una risata insieme, poi una lotta contro un nemico comune, poi un “Karaoke e guantanamera” con annesso e connesso sculettamento ed è subito simpatia. E lo fanno senza alcuna malizia, si riconoscono in un sorriso o in una paura comune, si parlano ad una distanza ravvicinata che sembra, all’occhio malpensante di un adulto, quasi inquietante. E si tengono per mano.

I bambini quando flirtano o sono sereni, si tengono per mano. Come se non volessero farsi scappare quello che hanno accanto. I bambini che flirtano o provano una forte simpatia per un’amica o un amico sono belli. Si emozionano e guardano te, mamma, come a voler ottenere il tuo consenso, come a volerti mostrare quanto sono felici. Non hanno occhi per nessun altro, non hanno strategie o complotti, né secondi fini. Ammiccano con genuinità, senza il timore di farsi notare dagli altri. Sono puri, candidi. E i loro gesti rispecchiano la loro purezza. La raccolta di un fiorellino, un palloncino in regalo. Cose semplici e fatte con il cuore. Tutto quello che dimentichiamo crescendo.

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