A pranzo con il Covid

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A pranzo con il Covid

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giovedì 17 Settembre 2020 - 07:35

“E’ più pericoloso il pranzo della domenica con la famiglia allargata che andare al supermercato”.

Ad affermarlo è Ilaria Capua virologa, saggista ed ex politica italiana, nota per i suoi studi sui virus influenzali ed in particolare, sull’influenza aviaria. La Nostra è però divenuta, come tanti suoi colleghi ed affini, famosa per le ospitate nelle varie trasmissioni televisive in periodo del look dawn e anche dopo. Nel corso del programmaDi Martedì ha parlato della possibile seconda ondata di coronavirus, prevista per i mesi invernali e delle situazioni che aumentano il rischio contagio. “Adesso è in atto una dinamica completamente diversa”, ha detto la virologa intervistata dal conduttore e collega Giovanni Floris-. Al supermercato si va protetti adeguatamente, mentre il pranzo avviene tra diverse generazioni e ora che si sono riaperte le scuole ci sarà da aspettarsi una circolazione virale più vivace”.

Secondo la scienziata tre sono i fattori che aumentano lo spostamento del virus: ambienti chiusi, assembramenti e lunga esposizione al rischio di contagio. Dinamiche che spesso si verificano all’interno delle scuole dove, come da tradizione si intrattengono i ragazzi in entrata e in uscita dai locali. Si intrattengono anche, e qui la tradizione è davvero lunga, davanti agli edifici i genitori che discutono spesso delle dinamiche scolastiche dei figli, delle capacità dei loro insegnati, dei locali spesso inadeguati e così via sparlando. (Non è un’accusa ad alcuno, siamo stati anche noi genitori, non so se ci capite, di figli studenti). A questo proposito (non della sparlacìa davanti alle scuole…), secondo la virologa ”è giusto misurare la febbre in casa e mi auguro che chi ha la febbre stia nella propria abitazione, bambini e adulti”. Mah!

Abbiamo compreso che spesso gli scienziati hanno avuto delle difficoltà a capire il Covid, ma questa la Capua se la poteva risparmiare. State a casa se avete la febbre. Notoriamente tutti scappano via dalla porta appena la temperatura si alza. Tra tamponi non fatti, mascherine che non si indossano, le mani lavate poco e male e gli assembramenti ci mancava soltanto il pranzo domenicale con i parenti. Avranno (anzi hanno sicuramente) ragione questi scienziati. Ma esorcizzando la fine del Covid, noi speriamo di non rivederli più in tv. Significherà anche che il peggio è passato

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