Daverio e la Sicilia

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Daverio e la Sicilia

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giovedì 03 Settembre 2020 - 07:20

La scomparsa di un intellettuale come Philippe Daverio lascia, non so se ci capite, sempre un vuoto in chi rimane.

Era un uomo di televisione ma anche di presenza nel territorio. E noi siciliani lo abbiamo conosciuto bene. Al comune di Palermo era arrivato nel 2010, nominato dall’ex sindaco di Forza Italia Diego Cammarata come esperto per la programmazione del Festino di Santa Rosalia e organizzatore di grandi eventi. Ma a luglio dopo una furibonda lite con i senzatetto proprio durante la processione laica di Santa Rosalia, una lite finita anche sputi, decise di dimettersi. Abbiamo riletto le cronache del tempo, noi che non abbiamo tantissima memoria, per capire che cosa era accaduto. Philippe Daverio la sera del Festino aveva perso le staffe di fronte a un gruppo di senza tetto che gli contestavano le somme stanziate per l’organizzazione della manifestazione chiedendogli perché non fossero state spese per i più deboli. “C’è una città parassitaria che pensa che l’assistenza sia un obbligo”, aveva detto arrivando quasi allo scontro fisico con una delle manifestanti, la signora Mimma, che rispose ad un suo spintone sputandogli in faccia. L’indomani il critico lasciò Palazzo delle Aquile; (che curiosità di sapere che fine fece la signora Mimma…).

Il suo rapporto con l’Isola non è stato mai facile. Lo scorso anno scrisse una lettera a Musumeci dopo le aspre polemiche sollevate dalle sue dichiarazioni alla trasmissione Le Iene: “Ho paura dei siciliani” aveva detto. Il caso era esploso per il concorso televisivo Borgo dei Borghi, andato in onda su Rai3: tra il comune piacentino di Bobbio e quello siciliano Palazzolo Acreide, vinse il piccolo borgo in provincia di Piacenza anche se il televoto aveva premiato il comune nel siracusano. A determinare il risultato era stato il voto della giuria di qualità presieduta da Daverio che di Bobbio era cittadino onorario. Il caso scatenò un polverone in commissione di Vigilanza Rai, ma anche polemiche politiche e interrogazioni parlamentari. Da qui la decisione de Le Iene di strappare un’intervista a Daverio durante la quale il critico disse di sentirsi “intimidito” dai siciliani. “Sono talvolta ingenuo e come tale, dopo una lunga giornata di viaggio e di lavoro, dopo una sommatoria di insinuazioni d’interesse mio privato lanciatomi da politici siciliani per il mio voto libero nella trasmissione dei borghi e dopo aver ricevuto minacce d’ogni genere e anche di morte a me e alla mia famiglia, mi sono trovato pure inseguito da una Iena della nota trasmissione, ex candidato a sindaco di Palermo, che mi ha posto una serie di tranelli – scrisse Daverio a Nello Musumeci che aveva minacciato di querelarlo -. Non tollero i ricatti, dal nord o dal sud. E ho reagito in un modo ironico che ha generato confusione e da parte di spiriti malversati reazioni spropositate”. Ricordiamolo anche per le cose positiva, Daverio ha insegnato alla facoltà di Architettura di Palermo nel corso di laurea in Disegno industriale. Siamo certi che avrebbe preferito questi toni per essere ricordato. Lui dell’ironia del linguaggio ne aveva fatto una professione.
 

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