Tutta colpa della “lista” di Papania: i retroscena dell’espulsione di Ilenia Quinci dalla Lega

Tiziana Sferruggia

Tutta colpa della “lista” di Papania: i retroscena dell’espulsione di Ilenia Quinci dalla Lega

Condividi su:

domenica 03 Maggio 2020 - 09:00

Galeotta fu la lista e chi la scrisse. Senza scomodare troppo la “divina” poetica di Dante, alla luce di quanto sta avvenendo in queste ore nella politica provinciale, vien proprio da pensare così.  L’espulsione di Ilenia Quinci dal partito della Lega sarebbe collegata proprio alla pubblicazione della famosa lista del Movimento “Via” (sponsorizzato dall’ex Senatore Antonio Papania) contenente alcuni nomi fra ai quali spiccherebbe anche quello della giovane consigliera comunale. 

Ma per introdurre il vivace argomento, occorre esporre l’antefatto, il “seducente” incipit che, almeno all’inizio, non lascia trapelare altro che una ordinaria routine politica. La giovane mazarese Ilenia Quinci, laureata in giurisprudenza, inizia a muovere i primi passi in politica e si ascrive come simpatizzante della Lega. Durante le scorse amministrative, si ritrova a sostenere la candidatura di un altro giovane promettente, Giorgio Randazzo,

Giorgio Randazzo
Giorgio Randazzo

il quale ambisce alla poltrona di primo cittadino e concorre ovviamente fra le fila della Lega. Ilenia, a sua volta, porta un bottino di 308 voti e inizia così la sua attività di consigliera comunale a Mazara del Vallo. Tutto fila liscio, secondo copione: Ilenia dà segno di interesse per la casacca che indossa, si sente spesso con gli altri esponenti leghisti del territorio e ne abbraccia le idee fino a che non appare all’orizzonte una Sirena tentatrice (mi si conceda la divagazione fiabesca) e cambia tutto, le carte in tavola e anche quelle “sotto” il tavolo. L’incontro con Antonio Papania, ex senatore, uomo politico di lungo corso, alcamese, con un passato abbastanza “complesso”, è folgorante tanto da cambiare la prospettiva della giovane Ilenia Quinci che, da quel momento, accetta la proposta di far parte di un “nuovo” Movimento di cui lo stesso ex senatore di Alcamo è sponsor o perlomeno fervente sostenitore. E qui iniziano le dolenti note e gli attriti fra Ilenia Quinci e la “Casa Madre” leghista. Non appena viene divulgata la oramai famosa lista, alla “pasionaria” consigliera viene caldamente consigliato di smentire la sua adesione. A quel punto, entra in campo Bartolo Giglio, segretario provinciale della Lega il quale chiede alla Quinci di  scegliere da che parte stare e soprattutto da che parte andare. Ma, con invidiabile piglio fiero, Ilenia Quinci non retrocede dalla sua scelta e anzi rilancia uscendosene con un orgoglioso “ve ne pentirete perché io sono una donna che ama la libertà e la democrazia”. Per la Lega, questa presa di posizione viene ritenuta forse troppo audace e così viene emanato il provvedimento di espulsione dal partito.

A questo punto, l’antefatto diventa fatto e la scelta di interpellare i 3 suddetti protagonisti, è quasi obbligata. Ognuno di loro ha ovviamente raccontato la propria versione dei fatti, una versione che non somiglia a quella di Barney (adorabile libro miscellanea di fatti caotici in cui passato e presente si intrecciano) ma che piuttosto somiglia più ad un dejavù politico fatto di cambiamenti, di abbandoni, di ritorni, di liti, di pax finte e vere e di tradimenti tanto per usare una “seducente” definizione che di per sé prevede prima un amore e poi la fine dello stesso.

Bartolo Giglio
Bartolo Giglio

 «Secondo Ilenia Quinci, poteva convivere l’adesione al Movimento VIA e il tesseramento al nostro partito al contempo. Per noi non va bene essere della Lega e soci di un altro Movimento che ha scopi politici. Ovviamente questi signori del movimento questa “convivenza” gliela concedevano perché vanno cercando questo genere di equivoci.Quando abbiamo letto il suo nome all’interno dell’elenco di adepti al Movimento VIA del quale fanno parte quarantadue consiglieri comunali della provincia di Trapani, le abbiamo chiesto di prendere le distanze con una smentita. La Quinci ha detto che non era disponibile perché la ritiene una fase movimentista ed una espressione di popolo e che tutto questo era compatibile con la sua tessera di partito. Le abbiamo spiegato che ai sensi dello Statuto così non è. Lei però è rimasta sulle sue posizioni e necessariamente è scattata la sua espulsione. Tra l’altro, questo Movimento, sta facendo emergere una vicinanza politica con “Diventerà Bellissima ». Bartolo Giglio, crescendo di slancio, ha anche asserito che «in giro forse c’è qualcuno che gioca sporco magari promette cose che forse poi non manterrà. Alla fine mi interessa poco perché il nostro metodo è completamente diverso. Forse le hanno prospettato situazioni che non riesco nemmeno ad immaginare rispetto ad obiettivi di non so che genere».

Lo stesso Bartolo Giglio, con una pennellata vivace ha definito il Movimento VIA, un “tandem a geometria variabile” ( nel senso che si adatterebbe alle circostanze cercando di far trovare la quadra fra i vari adepti provenienti da background politici molto diversi fra loro se non contrapposti) non riesce a trovare una reale spiegazione alla scelta di Ilenia Quinci. «Stava lavorando bene, aveva ancora tanto da imparare da un politico giovane ma preparato come il suo “mentore” Giorgio Randazzo».

Giglio, inoltre, vista la “disomogeneità” degli aderenti al “VIA” si chiede inoltre come «faranno a convivere all’interno o in appoggio al Movimento varie anime diametralmente opposte fra loro. A Trapani, per esempio, penso alla consigliera comunale Garuccio, di area molto cattolica (già nella lista ndr) e all’altro consigliere trapanese Silvio Mangano, condannato a 4 anni per lesioni gravi, che ovviamente ha pagato la sua colpa, riacquistato la sua eleggibilità e che adesso è passato ai socialisti che sembrano molto vicini a VIA. Credo che Mangano rappresenti una presenza ingombrante »

Insomma, Ilenia Quinci, avrebbe lasciato la Lega per qualcosa che ancora deve esprimere i propri intenti, un Movimento che è in divenire, con idee in fieri, un Movimento che si prospetta come realtà in un tempo futuro e che raggruppa personaggi di diverso colore politico, una nebulosa un po’ fosca ma che riesce ad attrarre con una potenziale carica magnetica.

Antonio PAPANIA

Ad Antonio Papania, tirato in ballo come “Sirena tentatrice” ovviamente abbiamo chiesto se gli risulta che il Movimento abbia promesso qualcosa alla giovane mazarese a questo punto ex leghista. Papania ha smentito qualsiasi promessa di benefit: « non abbiamo promesso nulla ad Ilenia. E’ una ragazza intelligente, seria in grado di immaginare per sé stessa una prospettiva politica. VIA è un Movimento civico, autonomo. Al momento ne fanno parte più di 40 amministratori della provincia di Trapani. E’ un Movimento che a livello regionale si muoverà a sostegno del governo Musumeci mentre nel territorio opera lasciando liberi gli aderenti di continuare a fare attività politica».

E sulla inconciliabilità fra l’essere leghisti e sostenere il Movimento VIA vicino a Diventerà Bellissima , Papania, ha chiarito : «la Lega non è contrapposta a Diventerà Bellissima già a livello regionale, anzi è un interlocutore. Il Movimento promuove una prospettiva che passa anche dal radicamento territoriale ma è chiaro che ha una prospettiva politica. Il Movimento VIA ha una sua strategia che è quella di puntare insieme a tante altre formazioni politiche che ci sono in Sicilia ad un modello di partito che è quello del “Partito Sardo d’Azione”» . Una importante rivelazione che definiremmo una “succulenta” anteprima per il nostro giornale. Ovvio che la tattica c’è e che, nel frattempo, in attesa di prossime elezioni regionali e nazionali, il Movimento punterebbe, a detta di Antonio Papania, anche alle elezioni amministrative di Marsala. Ed infatti Papania ha ammesso: « A Marsala promuoveremo 2 o 3 liste civiche a sostegno del candidato Massimo Grillo. Abbiamo già alcune adesioni da parte di alcuni consiglieri comunali marsalesi come Antonio Vinci, Ignazio Chianetta, Alfonso Marrone, Arturo Galfano e Alessandro Coppola. E con altri stiamo ancora parlando»

E adesso veniamo a Ilenia Quinci, vera protagonista della vicenda spinosa. Alla Quinci abbiamo chiesto perché ha lasciato la Lega per aderire ad un Movimento che deve presentare ufficialmente “le sue vere intenzioni” e da che cosa è scaturita la sua scelta. La risposta della Quinci ha un che di stoicamente orgoglioso: «tutto è scaturito dalla libertà che caratterizza ciascuno di noi. Prima ancora che una consigliera voglio essere una cittadina libera. Sono e resto all’opposizione. Io non ho lasciato nessuno. Loro hanno preso questa decisione, che ben venga, se ne assumano la responsabilità. Se non c’è libertà e democrazia non ci sono più le basi per continuare. A me nessuno ha promesso qualcosa. Ho solo simpatizzato per un Movimento che ancora deve svilupparsi e al cui interno ci sono intelligenze di vario colore politico. I miei elettori sono con me».

Dunque per Ilenia Quinci non ci sarebbe stato nessun tradimento anche se «loro si sono sentiti traditi ma a me hanno tolto un principio fondamentale, la libertà di agire. La Lega è stata molto precoce nel prendere la decisione di espellermi dal partito. E poi non sono l’unica a far parte di quella lista solo che per gli altri non c’è stato nessun provvedimento di espulsione. Quale reato ho commesso? L’espulsione da un partito avviene solo in extrema ratio. Purtroppo essere una mente pensante può dar fastidio. Non voglio essere condizionata da niente e da nessuno».

Le malelingue asseriscono che Ilenia è stata catturata da una ben congegnata campagna acquisti che sta raccogliendo consensi ed adesioni fra consiglieri comunali di diverso colore politico (come già detto Ilenia Quinci finora è stata l’unico consigliere comunale presente su quella lista espulso dal proprio partito di appartenenza. La storia continua e promette “attraenti” sviluppi.

Tiziana Sferruggia

Condividi su:

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Commenta