Fase 2: tutte le regole da seguire. Nei negozi ipotesi di sanificazione dei vestiti provati

redazione

Fase 2: tutte le regole da seguire. Nei negozi ipotesi di sanificazione dei vestiti provati

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mercoledì 22 Aprile 2020 - 10:41

E’ bene che alcune aziende e attività commerciali devono iniziare a prepararsi per le misure di sicurezza e di igiene. Con l’avvio della “fase 2” ripartiranno le attività, in particolare abbigliamento e calzature. Soltanto in un secondo momento riapriranno i centri commerciali, poi bar, ristoranti, cinema e teatri via via. Per ultime le discoteche.

Ci sarà, come ha fatto sapere il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, un programma nazionale unico ma diversificato regione per regione, su come si andrà ad intervenire nella “fase 2”.

Tra le varie disposizioni più quotidiane, il metro di sicurezza da rispettare in ogni negozio, mascherine, guanti e disinfettante alla cassa, prolungare altresì gli orari di apertura e spalmarle 7 giorni su 7, per quei negozianti che saranno in condizione di sostenere le spese.

E per i negozi di abbigliamento cosa succede? Se qualcuno prova dei vestiti per poi riposarli, questi ultimi dovranno prima essere sanificati così come i camerini. E qui nasce un gran problema, difficile che tutti possano dotarsi di ciò.

Nelle imprese e industrie gli operai devono seguire la stessa distanza di sicurezza. È l’Inail ad evidenziare che «le aziende dove non è già presente il medico competente, in via straordinaria, devono provvedere alla nomina di un medico competente ad hoc per il periodo emergenziale o soluzioni alternative, anche con il coinvolgimento delle strutture territoriali pubbliche (ad esempio, servizi prevenzionali territoriali, Inail, ecc.) che, come per altre attività, possano effettuare le visite, magari anche a richiesta del lavoratore». In base a questo «il medico competente va a rivestire un ruolo centrale soprattutto per l’identificazione dei soggetti suscettibili e per il reinserimento lavorativo di soggetti con pregressa infezione da Covid-19».

L’Inail suggerisce la “sorveglianza sanitaria eccezionale” per i lavoratori con età superiore ai 55 anni o al di sotto di tale età se soffrono di patologie.

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