Punto nascite, coronavirus e aeroporto: parla il sindaco di Pantelleria Vincenzo Campo

Tiziana Sferruggia

Punto nascite, coronavirus e aeroporto: parla il sindaco di Pantelleria Vincenzo Campo

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mercoledì 11 Marzo 2020 - 09:01

Un uomo delle istituzioni e pantesco di nascita. Così si autodefinisce Vincenzo Campo, il pentastellato sindaco di Pantelleria che ha rivelato in esclusiva per il nostro giornale la verità sulla chiusura del Punto Nascite sull’isola. Nella disamina lucida e senza compromessi, Campo spiega anche perché, secondo lui, la crisi del “Vincenzo Florio” avrebbe avvantaggiato l’aeroporto di Pantelleria che, con dati alla mano, continua a crescere. Dall’allerta coronavirus, alla crisi del Movimento Cinquestelle, Vincenzo Campo non risparmia giudizi su uomini e cose e con ottimismo guarda al futuro.

Tanto tuonò che piovve, possiamo definire così la chiusura del punto nascite a Pantelleria? Da anni si parla infatti di una situazione precaria mai stabilizzata. E’ così, sindaco?

Questa situazione infatti non è una novità. La gestiamo da quando ci siamo insediati come Amministrazione. Da quel momento non abbiamo mai smesso di comunicare con la Regione alla quale compete la Sanità regionale. Siamo però arrivati al 31 dicembre del 2019, data ultima dopo la quale scadeva appunto la deroga prevista e il risultato è quello che sappiamo. Abbiamo anche interloquito con il Ministero dove abbiamo saputo una cosa che non ci aspettavamo. E’ stata una bella sorpresa scoprirlo.

Ci dica di che sorpresa si tratta, sindaco.

Questa che le sto dando è un’informazione inedita. Gliela voglio dare in anteprima. Il viceministro Sileri ha mandato un appunto dove mi ha spiegato come stanno veramente le cose per quanto riguarda la situazione del Punto nascite di Pantelleria. Siamo venuti a scoprire che, per il Ministero, era più che giustificato e opportuno che ci fosse questo presidio in considerazione del disagio orografico. Il Comitato Percorso Nascite Nazionale aveva espresso parere di deroga positiva al mantenimento del punto Nascite sull’Isola senza alcun limite temporale. E’ questa è la cosa più importante.

E allora perché si è arrivati alla chiusura?

Il tutto era possibile purchè si rispettassero gli accordi Stato Regione previsti per queste cose qui.

Ovvero?

Il potenziamento del Punto Nascite soprattutto dal punto di vista del personale ma a questa cosa, la Regione, nel corso degli anni, ha risposto esattamente al contrario nonostante si fosse accordata diversamente con il Ministero. La Regione non ha garantito i requisiti di sicurezza tagliando anzi il personale.

E’ stata dunque la Regione Siciliana a bistrattare l’Isola non fornendo quelle garanzie minime che avrebbero consentito di mantenere il centro nascite aperto nonostante il parere favorevole da parte del Ministero?

Sì, esattamente. Io capisco gestire la Sanità regionale non è semplice ma la verità è che eravamo a un passo dalla deroga definitiva che ci avrebbe consentito di non temere più la chiusura di anno in anno.

Come vanno le cose per le altre emergenze? C’è un buon pronto intervento di cardiologia che fornisca le prime cure salva vita?

I servizi di cui dispone Pantelleria non sono quelli che garantiscono un reparto al 100% però in una situazione di emergenza si interviene con gli strumenti che si hanno a disposizione. Per le emergenze c’è l’elisoccorso. E’ assurdo pensare che un ospedale come quello di Pantelleria che non ha niente da invidiare ad un qualsiasi altro sulla terra ferma, possa essere tenuto a vivacchiare proprio perché tanto c’è l’elisoccorso.

Quanto ci mette l’elisoccorso a raggiungere l’ospedale più vicino della Sicilia?

Non vorrei sbagliare ma di solito un aereo ci mette 40 minuti, un elicottero non so.

Più di 30 minuti?

Sicuramente.

Come vivete a Pantelleria l’emergenza coronavirus? Vi sentite al sicuro rispetto al “Continente”?

Noi abbiamo lo stesso patema d’animo che ha chi vive sulla terra ferma. Anzi da noi è più accentuato.

Perché?

Perché qui non abbiamo la terapia intensiva. Questo significa che l’ammalato deve essere messo sull’elisoccorso e portato in Sicilia. Non voglio immaginare un’emergenza coronavirus negli ospedali siciliani. Credo che andrebbero in tilt.

Che precauzioni state prendendo?

Tute quelle possibili e previste dal Dpcm e dall’ordinanza del presidente Nello Musumeci.

C’è nessuno per ora da voi in quarantena volontaria?

Non c’è nessun caso sospetto e non c’è nessun malato. Abbiamo persone che sono arrivate sull’isola e che si sono autodenunciate in quanto provenienti dalle zone rosse e che si sono messe in quarantena. Ma non ci sono al momento casi positivi.

Ma lei, la stagione turistica, la vede compromessa?

Come ho detto agli operatori economici dell’isola, se continueremo a restare senza malati, magari tantissimi sceglieranno il mare quest’estate, anche in last minute.

Mi perdoni sindaco, ma a loro volta dovrebbe trattarsi di turisti sani, senza patologia accertata di coronavirus, altrimenti vi contagiano con buona pace dell’essere “Isola Felice”

Io penso positivo perché mi hanno detto che il coronavirus a 26, 27 gradi C° non resiste e muore. Da noi queste temperature si raggiungono già ai primi di maggio. Quindi, appena il virus esce dal portatore, trova il caldo, e non contagia più. Speriamo che sia vero.

Dunque il caldo ci salverà?

Se la storiella è vera, sì.

Com’è da voi la situazione sbarchi in questo momento?

Questo è uno degli ultimi problemi che ha Pantelleria perché noi siamo sulla direttrice Tunisia e quindi da noi non arrivano molti migranti. Lo scorso novembre, c’è stato un picco con 80 persone provenienti dalla Tunisia. Subito dopo sono stati inviati a Trapani. Trattandosi di tunisini, vengono sempre rimpatriati.

Com’è la situazione aeroporto a Pantelleria?

Abbiamo avuto qualche criticità all’inizio della convenzione con la nuova società per la continuità territoriale perché non era molto ben organizzata tant’è che ho portato i miei concittadini a scioperare all’aeroporto. Poi la cosa si è sistemata. Il paradosso è che da quando il comarketing a Birgi non funziona più, noi abbiamo registrato un incremento degli arrivi sulla nostra isola. E Birgi invece è in crisi.

Come se lo spiega, sindaco?

Probabilmente con il fatto che l’aeroporto di Birgi era diventato più importante, le compagnie aeree preferivano andare lì e bistrattavano Pantelleria. Con il declino di Trapani Birgi, magari le compagnie hanno cominciato a pensare che Pantelleria potesse essere una meta importante ed interessante. Hanno cominciato a prenderci in considerazione, insomma.

Non crede che gli incrementi siano dovuti alle bellezze del territorio e alla bella promozione fatta da alcune agenzie di viaggi?

Sì, certo. Soprattutto devo dire che da noi non ci sono tante cancellazioni di prenotazioni come in Sicilia lamentano.

Adesso mi rivolgo all’uomo cinquestelle. Cosa ne pensa dell’attuale situazione del Movimento? Perché siete in discesa?

Il Movimento Cinquestelle deve crescere. E’ chiaro che quando si va al governo si rischia di perdere consensi. La questione che invece mi rincuora è che nonostante le scelte che qualcuno ha giudicato come sbagliate, penso al governo con la Lega e adesso con il PD, il Movimento Cinquestelle, ha mantenuto le promesse fatte durante la campagna elettorale. Penso alle leggi proposte e adottate.

In particolare a cosa pensa?

Alla legge spazzacorrotti, alla prescrizione dei reati, al taglio dei parlamentari e dei vitalizi. Sono tutte battaglie nostre, senza dubbio.

Però, il tanto sbandierato reddito di cittadinanza, una volta applicato, ha suscitato aspre reazioni anche da parte di chi, pur avendo votato i Cinquestelle, lo vede come un sussidio buono solo a “mantenere” dei nullafacenti. Perché è accaduto questo? non le sembra assurdo?

Non è tanto assurdo. In Italia abbiamo uno che urla e che parla alla pancia delle persone in tema di migrazione e anche di questo argomento. La gente si fa trascinare nonostante questa persona smentisca il giorno dopo quanto affermato in quello precedente.

Dunque fra gli ex elettori cinquestelle ci sono quelli contrari al reddito di cittadinanza. Chi votano adesso, secondo lei?

Purtroppo Salvini ha preso i consensi dei Cinquestelle.

Perché?

Perché grida più forte

Sta facendo autocritica, sindaco?

Dopo l’accordo con il Movimento Cinquestelle, la Lega è cresciuta esponenzialmente. Questo gli è servito a guadagnare consensi. Prima non faceva altro che parlare di migrazione. Questa è autocritica.

Dunque è stato un errore allearsi per fare il governo?

Adesso che la guardo col senno di poi, sì. Ma in quel momento l’unica alternativa era quella. Con quella legge elettorale, anche andando nuovamente alle elezioni, la situazione dei risultati non sarebbe cambiata.

Sindaco, lei ha detto di essere nato a Pantelleria. Lei ha sempre vissuto sull’isola?

Ho vissuto qui fino all’età di 21 anni e poi mi sono trasferito in Piemonte dove ho iniziato la carriera militare diventando maresciallo della Guardia di Finanza. Non ha mai interrotto però i rapporti con la mia terra, tornando spesso a casa. Poi mi sono candidato e sono stato eletto sindaco. Adesso sono in aspettativa. Se non vorrò continuare la mia esperienza in politica, tornerò a fare il maresciallo.

E’ più facile fare il sindaco o il maresciallo della Guardia di Finanza?

Sicuramente fare il sindaco non è una cosa semplice. E’ un lavoro di grande responsabilità. Sicuramente lavoro molto di più di quando facevo il maresciallo. Non ho orari né riposo. Si sacrifica anche la famiglia.

Ma chi glielo lo fa fare, verrebbe da dire, sindaco.

La cosa bella di fare il sindaco è sapere di essere utile per la propria terra e questo mi inorgoglisce e mi stimola. Se riuscissi ad ottenere anche risultati, così come sta avvenendo, quell’amarezza di non dedicare tempo alla vita privata, mi ripagherebbe di tutti i sacrifici. Fare qualcosa per la propria gente è bello.

Tiziana Sferruggia

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