Corona virus, parla la dottoressa Savalli: “Niente panico, solo precauzioni”

redazione

Corona virus, parla la dottoressa Savalli: “Niente panico, solo precauzioni”

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sabato 25 Gennaio 2020 - 11:09

Non è pandemia, ma non si parla d’altro. Il Corona virus tiene banco nonostante l’Organizzazione Mondiale della Sanità dica che “è ancora presto per dichiarare l’emergenza globale”. La gente ha paura, esattamente come quando, nel 2002, la SARS, divenne per mesi, l’incubo di chiunque, anche di chi, non frequentava aeroporti né faceva viaggi in Oriente. Per fare il punto sulla situazione e per sapere se e quali misure protettive siano state prese anche in provincia di Trapani, abbiamo intervistato la dottoressa Francesca Savalli, responsabile facente funzione del reparto Malattie Infettive di Trapani, la quale, con la consueta chiarezza ha spiegato quali rischi corriamo.

Questo Corona virus che sta terrorizzando mezzo mondo, è qualcosa di sconosciuto con cui l’umanità deve fare i conti, dottoressa?

Per Corona virus non si intende un solo virus. Questi Corona virus sono sempre esistiti. Sono stati scoperti dagli anni’60 in poi e si sapeva che determinavano lievi patologie a carico delle vie respiratorie alte e basse, come raffreddori e polmoniti.

Francesca Savalli

Questo virus allora cos’ha di diverso e dunque di più pericoloso dagli altri?

Innanzitutto pare che abbia avuto origine da un serpente. Ma ne sappiamo davvero ben poco al momento.

Un serpente come può aver trasmesso il virus all’uomo? Si è sviluppato su un incantatore di serpenti o comunque con qualcuno che aveva rapporti così ravvicinati con un animale di questo tipo?

Non credo si sia sviluppato su un incantatore di serpenti, anche se si è sentita qualche voce in giro di questo tipo. In realtà, c’è stata una ricombinazione fra virus appartenenti a pipistrelli e a rettili e quindi è avvenuta una mutazione. Poi dal rettile, il virus, è passato all’uomo. Da qui, si è riadattato per contagiare altri uomini.

Chi può essere stato il primo uomo ad essere contagiato?

I corona virus che stanno negli animali, danno infezioni sia nell’apparato respiratorio che nell’intestino. Questo virus può essere presente nei bovini, nei topi, nei cammelli, nei serpenti, appunto. I serpenti possono averlo trasmesso ad uno di questi animali che sta più a contatto con l’uomo ed il gioco è fatto. Diciamo che non siamo neanche certi che si sia sviluppato su un serpente.

Quanti tipi di Corona virus esistono?

Attualmente noi ne conosciamo 7 che possono essere patogeni per l’uomo. Di questi 7, noi già ne conoscevamo 4. Fra i 3 più importanti che sono di origine animale e che hanno fatto il salto di specie portandosi poi anche all’uomo, cioè trasmissibili dall’animale all’uomo, uno è quello responsabile della SARS cioè quello della Sindrome Grave Respiratoria Acuta, uno è quello responsabile della MERS, responsabile della Sindrome Respiratoria nel Medio Oriente e l’altro è questo del 2019 di cui stimo parlando e che sembra possa dare una patologia simile a quello della SARS nel 2002.

Il problema pare che non sia più soltanto cinese, rischia di diventare allarme mondiale, è così?

I medici cinesi sono stati bravi a dare subito l’allarme ma credo che sia un problema che possa interessare parecchie nazioni ed estendersi dappertutto. Certo, prima si contiene, sicuramente meglio è.

Come si contiene il virus?

I cinesi stanno chiudendo le città in cui è presente la malattia. Ad esempio, Wuhan la città da cui è partito il focolaio, è in quarantena. Lì hanno chiuso i mercati. E credo che li stiano chiudendo anche in altre città.

Certo che in un mondo così globalizzato, in contatto sinergico fra popoli e merci, sarà difficile contenere un’eventuale pandemia.

Certo, spostamenti, voli, viaggi, gite, facilitano l’eventuale contagio.

Dopo quanti giorni di incubazione questo tipo di virus si manifesta?

Il periodo di incubazione varia dai 7 ai 15 giorni, con una media dunque di 10 giorni, dunque.

Lei diceva che a preoccupare è il salto di specie del virus, cioè il passaggio dall’animale all’uomo.

Sì, quando il contagio non avviene soltanto fra animali ma passa anche all’uomo, il passaggio dall’uomo malato agli altri uomini, è inevitabile. Tramite un colpo di tosse, tramite le goccioline di uno starnuto, il contatto avviene fra le secrezioni, insomma.

In Italia che tipo di profilassi, c’è al momento?

Non c’è profilassi anche perché non ci sono i vaccini per questo tipo di virus. Quello che posso dire sono le solite raccomandazioni, ovvero lavarsi spesso le mani, evitare i luoghi affollati e vaccinarsi anche per evitare l’influenza stagionale. Più vaccinati, meno influenza, dunque meno diffusione. Se tutti si vaccinassero sarebbe un bel successo.

Ma i virus non trovano comunque il modo per mutare e dunque rendere inefficaci i vaccini?

Diciamo che vanno in cerca di “punti” deboli. Ci sono persone che sono più suscettibili ai virus, come i cardiopatici, i diabetici, gli asmatici e gli immunodepressi, i quali possono sviluppare complicanze anche con una normale influenza.

Chi si ammala con questo Corona virus, che possibilità ha di sopravvivere?

Non tutte le persone contagiate, muoiono. Neanche con la SARS, questo è avvenuto. Un ammalato viene isolato, seguito, curato. Certo, a volte, nonostante le cure, alcune persone sono morte. Ho sentito di circa 26 casi di morti accertati nel mondo. I problemi respiratori gravi possono anche portare alla morte, ecco. Ma sono riconducibili a persone con problemi gravi preesistenti.

Che sintomi “particolari” sopraggiungono in caso di contagio con il Corona virus?

I sintomi sono i soliti, febbre, tosse e sintomi respiratori importanti. Se sono così importanti da far propendere per un ricovero, significa che vanno fatti accertamenti per escludere l’eventuale malattia. Ovviamente, se uno ha viaggiato e accusa questi sintomi, deve far accertare se è stato contagiato. Anche a Trapani ci stiamo attrezzando. Se dovessero arrivare persone con questo sospetto, come prima cosa, chiederemo se hanno viaggiato. Se l’influenza dovesse estendersi oltre i confini nazionali della Cina ed arrivare qui da noi, saranno adottati “tragitti” dedicati e specifici per isolare e contenere.

Ovvero?

Il paziente viene isolato e gli operatori sanitari indossano tute e mascherine per evitare il contagio. Questo per prendere tutte le precauzioni possibili per evitare la diffusione della malattia. Io penso che se dovesse diffondersi anche in Europa, ci sarebbero meno casi rispetto alla Cina. All’aeroporto di Fiumicino si sono già attivati per misurare la temperatura dei viaggiatori.

Perché?

Perché tutto è partito da lì, da quel mercato dove erano venduti frutti di mare e animali. Chi arriva dalla Cina, specialmente, va controllato.

Vivere troppo a contatto con animali come bovini o polli, è un fattore di rischio? Ricordiamo ancora l’aviaria che si trasmise dai polli all’uomo.

Sì, purtroppo è così. La promiscuità, certo non aiuta, ma anche l’affollamento dei luoghi.

E del caso sospetto a Bari, cosa può dirci?

Non abbiamo ancora nessuna certezza. Si tratterebbe di una cantante lirica di ritorno dalla Cina che accusa sintomi influenzali ma non sappiamo se sia contagiata o meno.

Dobbiamo avere paura?

Niente panico, solo qualche precauzione, come sempre

Tiziana Sferruggia

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Un commento

  1. I Corona Virus sono sempr esistiti si conoscono dagli anni 1960 e si sapeva che attaccavano l’apparato respiratorio . La domanda a cui rispondere e’ come mai aumenta la velocita di diffusione a causa dei cambiamenti dell’ ambiente ???? . E a questa domanda che dobbiamo saper dare risposta , per la quale le nostre conoscenze riduzioniste “meccanihe ” non trovano soluzione , come non la trovano la diffusione di sciami di cavallette in determinate condizioni di cambiamento ambientale.
    Quello che ci fa paura e’ la Ignoranza diffusa determinata da un sapere obsoleto e illusorio che si occupa prevalentemente di sviluppo economico e non di qualita della vita. Paolo Manzelli (335/6760004)

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