Ancora una volta la provincia di Trapani non figura tra le località balneari premiate con la Bandiera Blu. Stamattina, presso la sede di Roma del Cnr, è stato reso noto l’elenco dei Comuni rivieraschi e degli approdi turistici insigniti da Fee – Foundation for Environmental Education – che dal 1987 assegna gli ambiti vessilli. Tra le 183 località premiate, in generale, poca gloria per la Sicilia, che piazza appena 7 Bandiere Blu: Pozzallo (unica new entry del 2019), Marina di Ragusa, il lungomare di Santa Teresa di Riva, le spiagge Lampare di Tusa, Acquacalda di Lipari, Ciriga di Ispica e il Lido Fiori Bertolino di Porto Palo di Menfi. Tra gli approdi turistici è stato invece premiato Marina del Nettuno, nel messinese. Le regioni con più Bandiere Blu sono la Liguria (30), la Toscana (19) e la Campania (18).

Com’è noto tali riconoscimenti vengono assegnati alle spiagge e agli approdi che accumulano i punteggi più alti rispetto ad una trentina di criteri che non riguardano soltanto la qualità del mare, ma anche servizi di sicurezza, attività informative e di educazione ambientale. Occorre, soprattutto, che non ci siano scarichi di acque reflue sul litorale. E su questo c’è poco da dire. Ma occorre anche avere, ad esempio, i contenitori per la raccolta differenziata, un certo numero di spogliatoi, strutture in buone condizioni, promuovere iniziative di sensibilizzazione ambientale e tanto altro. Ed è proprio su questi aspetti, che le apprezzatissime località marittime del trapanese (da San Vito Lo Capo a Marina di Selinunte, passando per Cornino, Pizzolungo, Marsala, Petrosino, Mazara, le Egadi e Pantelleria) scontano evidenti difficoltà.

Per ritrovare la Bandiera Blu sventolante nel trapanese bisogna andare indietro di ben cinque anni, quando fu assegnata a Marsala. Per tornare a sperare nell’assegnazione dell’ambito vessillo sulle spiagge lilybetane bisognerà aspettare, verosimilmente, il completamento dei lavori della rete fognaria nella zona dei lidi, iniziati alcuni mesi fa.