Appiccò il fuoco nella propria abitazione di via Istria, condannato a due anni e 4 mesi

Gaspare De Blasi

Appiccò il fuoco nella propria abitazione di via Istria, condannato a due anni e 4 mesi

Condividi su:

martedì 05 Febbraio 2019 - 17:37

Si è concluso il processo davanti al Gip di Marsala Annalisa Amato, che vedeva imputato Enzo Rubino di 40 anni. L’uomo è stato condannato a 2 anni e 4 mesi di reclusione, ad 800 euro di multa oltre le spese processuali. Alle parti civili dovrà corrispondere 5000 euro ciascuna.

I fatti in questione si riferiscono all’ottobre scorso quando in una palazzina di via Istria e precisamente nel lotto numero 5, i pompieri furono costretti ad intervenire per spegnere un incendio divampato in uno dei piani dell’edificio. Quasi subito scattarono le indagini visto che per gli inquirenti c’era il sospetto che si trattasse di un incendio doloso. Infatti le due donne presenti nell’appartamento, la madre e la sorella del Rubino, dichiararono che a dare fuoco ad una coperta era stato proprio il loro parente. Le due donne riferirono ai carabinieri che l’uomo, dopo l’ennesimo diverbio per questioni di richieste di denaro, dopo avere dato in escandescenze aveva dato fuoco con un accendino. La sorella del Rubino si era anche recata presso il Paolo Borsellino dove le erano state riscontrate delle ferite a causa dell’incendio divampato nell’abitazione. I carabinieri dopo le indagini arrestarono il 40enne che intanto era riuscito ad allontanarsi, con l’accusa di incendio aggravato ed estorsione familiare.

Dopo la convalida dell’arresto, il soggetto era stato associato al carcere di Trapani. I legali del Rubino avevano richiesto il rito abbreviato. Rito che era stato accordato. Il pubblico ministero aveva richiesto 4 anni di reclusione. “L’impianto accusatorio è stato nella sostanza accertato dalla sentenza – ci ha detto l’ avvocato Leonardo Genna che assieme alla collega Giovanna Di Girolamo ha assistito le parti civili – aspettiamo di conoscere la motivazione che avrà entro 75 giorni per esprimere un giudizio più completo”.

Condividi su: