Il sottosegretario Santangelo all’attacco del Cda Airgest: “C’è un piano per la dismissione di Birgi”

redazione

Il sottosegretario Santangelo all’attacco del Cda Airgest: “C’è un piano per la dismissione di Birgi”

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martedì 20 Novembre 2018 - 17:13

La fusione con Punta Raisi, la vendita ai privati e il bando per il co-marketing. Tre fronti delicati da cui potrebbe passare il futuro dell’aeroporto “Vincenzo Florio” di Birgi e su cui si registra una dura presa di posizione da parte del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Vincenzo Maurizio Santangelo: “Abbiamo atteso, in silenzioso riguardo, il completamento del rito di gara celebrato dalla CUC Trinakria Sud che di fatto sancisce il fallimento della politica degli ultimi anni sul rilancio dell’Aeroporto Birgi. Il risultato negativo di scelte sbagliate, praticate fuori dalla programmazione e da percorsi di legalità e di sana gestione finanziaria, è sotto gli occhi di tutti”.

Con l’occasione, il senatore pentastellato va anche all’attacco del Consiglio d’amministrazione della società di gestione del “Vincenzo Florio”. “Abbiamo l’obbligo morale di ricordare a tutti la posizione del movimento che torna pubblicamente a chiedere, prima ancora che sia abbozzata una nuova politica perdente, come mai alla guida dell’impresa pubblica Airgest ci sia ancora il Presidente Angius, il quale ha rappresentato gli interessi dei privati nelle passate gestioni. Altri scali, prima di Birgi, sono già finiti nelle mani dei privati, come dimostra il caso di Alghero. Peraltro, non condividiamo per Birgi strategie come quelle favorite dal governo Renzi, ad esempio la fusione Firenze-Pisa, operazione della quale si vanta pubblicamente il presidente dell’Airgest. Angius, piuttosto, dovrebbe spiegare come mai dalla lettura dei dati pubblicati sul Registro Imprese risulti ancora oggi titolare in proprio di 297 azioni di GESAP spa, dal lontano 16 luglio 2007. Il conflitto di interessi tra strategie pubbliche e private in questo caso è evidente. Quello che è accaduto ha dell’inspiegabile ed è ignobile aver investito decine di milioni di euro su Birgi per poi eventualmente portare i profitti futuri nelle casse dei privati, i quali ovviamente sono interessati alla concessione trentennale a disposizione di Airgest. Il fatto che troppi annunci siano stati lanciati dal management Airgest e da alcuni politici, e che i tempi non siano mai stati rispettati, deve farci riflettere e dovrebbe portare a chiedere le dimissioni di tutti i soggetti coinvolti negativamente in questa vicenda”.

Per il sottosegretario trapanese il progetto di fusione con Punta Raisi potrebbe rivelarsi “l’ennesimo specchietto per le allodole, utilissimo a nascondere il vero piano di dismissione di Birgi. Un piano del genere va sventato immediatamente e noi ostacoleremo in ogni modo lecito il tentativo di subordinare l’esistenza stessa dello scalo ad accordi poco trasparenti”.

La ricetta di Santangelo porta a una rete che metta assieme tutti gli aeroporti siciliani (Catania, Palermo, Trapani, Comiso, Lampedusa e Pantelleria) sulla scorta di quanto avvenuto in Puglia.

“Non sappiamo se i troppi ritardi accumulati nella programmazione, forse volutamente, impediranno di invertire la marcia, e di riportare presto a Trapani i voli già sottratti a beneficio del vicino aeroporto di Palermo, ma sappiamo con certezza che fare sistema con tutti gli aeroporti regionali sarà l’unica strada percorribile per programmare lo sviluppo di Birgi e non solo per salvarlo”.

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