Stagnone, le banchine in legno hanno bisogno di riparazioni urgenti

Gaspare De Blasi

Stagnone, le banchine in legno hanno bisogno di riparazioni urgenti

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sabato 11 Agosto 2018 - 06:13

Un gruppo di cittadini ha preso un’iniziativa con tanto di raccolta di firme, riguardante la “Balneazione nella Riserva dello Stagnone di Marsala e il relativo utilizzo dei moli”. Il primo firmatario è Ignazio Agate.

“ Com’è ormai noto lungo le rive della Riserva Orientata delle Isole dello Stagnone sono state installate nel 2002 a cura della ex provincia regionale di Trapani che è l’Ente gestore della riserva, alcuni pontili e una piattaforma in legno – ci ha detto il nostro lettore -. Per la loro caratteristica e localizzazione le istallazioni hanno nel tempo riscosso apprezzamento da parte dei bagnanti e soprattutto da parte delle famiglie con bambini piccoli che trovano le migliori condizioni ambientali per una balneazione sicura”.

Nella nota inviata all’ex provincia regionale e agli uffici competenti della stessa, i cittadini firmatari lamentano la mancata manutenzione delle strutture ha fatto in modo che le stesse presentano oggi segni visibili di logoramento.

“Ad essere danneggiata – afferma Ignazio Agate – è anche la parte sommersa che è anche quella portante delle strutture. Noi esprimiamo preoccupazione in vista delle probabili mareggiate invernali e che queste possano comprometterne definitivamente la stabilità”. La nota è inviata per conoscenza anche alla regione Sicilia e al comune di Marsala. “

Vista la rilevanza assunta dai pontili e dalla piattaforma– si legge ancora in quella che gli stessi sottoscrittori definiscono lettera/ appello – e tenuto conto che le stesse possano danneggiarsi ulteriormente, chiediamo che l’Ente Gestore pianifichi, in tempi brevi, un intervento di manutenzione per assicurare la stabilità futura delle strutture e garantire la sicurezza delle persone/utenti”.

Secondo quando ci ha detto Ignazio Agate, le strutture di cui si chiede la manutenzione, hanno assunto una connotazione paesaggistica tale da essere ormai parte integrante del paesaggio della riserva. “Infatti – conclude il lettore – sia pittori che fotografi ne hanno fatto oggetto dei loro lavori che sono esportati in tutto il mondo”

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