Attenzione al mondo dei professionisti e dell’imprenditoria locale, preparazione tecnica e politica, ricambio generazionale, questa l’anima del progetto “Scegli Trapani” secondo Salvo D’Angelo, che abbiamo incontrato per parlare della nuova associazione che presenterà tre liste, e probabilmente un candidato sindaco, alle prossime amministrative:
Da cosa nasce Scegli Trapani?
Nasce dal momento storico che Trapani sta vivendo, e più precisamente dalle scorse amministrative, quando la nostra città è balzata alle cronache nazionali – non certo per notizie positive – per via della strana competizione fra aspiranti sindaci indagati o soggetti a richieste di obbligo di dimora, che poi di fatto, ha portato alla gestione commissariale. Tutto questo ha determinato nelle nuove generazioni, fra un gruppo di 30enni e 40enni, giovani professionisti della nostra città, la voglia di fare politica, mettersi in gioco, e di farlo con persone nuove e non i soliti politici. Infatti nelle liste a sostegno di Scegli Trapani non si potranno candidare soggetti che hanno già amministrato la città per più di un mandato. Perché serve un ricambio generazionale.
Puntate sulla formazione politica delle nuove generazioni
Si, abbiamo avviato una “Scuola di Formazione Politica” aperta a tutti, e utile per poter formare le nuove generazioni di professionisti che magari per la prima volta decidono di partecipare attivamente alla politica locale. La scuola, che ha già raggiunto un alto numero di iscritti (oltre 50 persone), partirà il prossimo 10 febbraio e prevede la partecipazione di docenti universitari amministratori – ovviamente non dell’area del trapanese – consiglieri comunali, provenienti un po’ da tutta la Sicilia. Fra gli argomenti trattati gli aspetti burocratici, comunicativi, sociologici e tecnici dell’amministrazione politica.
Avete definito le liste e un candidato a sindaco per le prossime amministrative?
Le liste ci sono, e sono tre: “Scegli Trapani”; “Scegli Trapani Impresa” nata da un’esigenza progettuale di dare voce e spazio ad imprenditori e professionisti che contribuiscono alla crescita della città; e “Lavoriamo per Trapani” che viene dal mondo sindacale nell’area dell’UGL. Perché se è vero che la città può ripartire dalle imprese, è vero anche che i diritti dei lavoratori debbano essere rispettati. Per quanto riguarda il candidato a sindaco non ci siamo ancora espressi. Su questo non solo c’è riserva ma anche grande attenzione, perché credo fermamente che tre liste non possano determinare la vittoria di questo progetto, è necessario avere altri supporti, però alle nostre condizioni. Perché se noi dobbiamo avere il supporto di una politica che – nel bene o nel male – ha già dato, allora preferiamo correre da soli. Se riuscissimo invece ad avere un approccio – e ci stiamo confrontando con tutte le sigle – per proporci alla città rispettando i nostri obiettivi, le nostre idee e lavorando bene sul progetto, allora questo potrà essere realizzato. Speriamo che la politica non anteponga l’interesse di pochi al bene della città. Per quanto riguarda il Sindaco designato mi auguro che prima delle elezioni politiche si possa fare un quadro generale. Perché tutti i politici aspettano questo “traguardo” prima di prendere decisioni, come se dall’esito di quelle elezioni cambiasse la situazione della nostra città. Ma si tratta di un mero rinvio determinato dal fatto che non si ha idea di cosa si possa fare per poi salire tutti sul carro del vincitore una volta designato il candidato più forte.
In questo periodo stanno nascendo sempre più Movimenti civici e Associazioni politiche…
In alcuni casi non esiste nemmeno la forma associativa, mentre noi ci siamo organizzati e strutturati, altri realizzano sigle “di facciata” con all’interno amici e parenti. Il senso di un movimento civico riguarda l’impegno serio di un gruppo di persone per portare avanti un’idea, un progetto di città. Ora mi capita di vedere nuovi movimenti legati al vecchio politico che “opera” nel territorio da 10 o anche 25 anni. Il trapanese non ha bisogno di essere preso per i fondelli con nuovi Movimenti che riciclano la vecchia politica, come se il problema della città fosse il nome del partito. No, il problema vero è il politico.
Suo fratello, Felice D’Angelo, è stato un consigliere comunale (eletto in una lista di Fazio poi con Noi con Salvini). C’è qualche collegamento con il movimento Scegli Trapani?
Assolutamente no. Mio fratello ha scelto liberamente di candidarsi in una lista di Fazio e a soli 22 anni è stato eletto. Il giorno dopo ha deciso di lasciare quella coalizione perché non ha gradito alcuni giochi politici, ed è passato al partito di Noi con Salvini nell’ambito dell’area del centro destra. Ora dopo quattro anni questo movimento sta prendendo forma e sta avendo un ruolo importante anche a livello nazionale. Ma al di là di questo io penso che la città non sia interessata ad un progetto leghista o federalista, che comunque non avrà spazio all’interno del progetto Scegli Trapani. Mio fratello non è nemmeno iscritto all’Associazione come io non sono iscritto al Movimento di Salvini. Sono due cose distinte e separate e io sto facendo una scelta diversa, civica.
Quali dovranno essere le priorità per la nuova amministrazione della città di Trapani?
Io penso che la città debba funzionare come un impresa: la prima cosa da fare dovrebbe essere parlare con i lavoratori dipendenti dell’amministrazione. Con loro – dirigenti e funzionari – bisogna capire i problemi e come far funzionare al meglio la macchina organizzativa. Poi bisognerà organizzare un sistema di pulizia immediata con urgenza e con straordinarietà. E dopodiché bisogna organizzare le singole funzioni, perché le persone competenti al posto giusto possono essere determinanti. Devono esserci un progetto e persone serie, in questo modo le aziende vorranno investire nel territorio. Sin da subito intanto si deve organizzare la stagione estiva, con eventi e servizi in grado di migliorare l’accoglienza turistica. Sull’aeroporto posso dire che ho fissato un appuntamento con l’assessore alle infrastrutture della Regione Marco Falcone, per capire qual è l’intenzione della politica siciliana sullo scalo trapanese. E’ chiaro che l’aeroporto di Birgi è fondamentale per i turisti ma anche per i trapanesi – e io auspico la presenza di nuove compagnie oltre alla preziosa Ryanair –però dobbiamo essere in ogni caso pronti a rafforzare servizi e strutture nel caso in cui si volesse privilegiare Palermo, e chiedere con forza alla Regione di cooperare in tempi brevi ad esempio per il miglioramento della linea ferroviaria e altre infrastrutture.