Migranti, l’Asp di Trapani si impegna a garantire l’assistenza sanitaria

redazione

Migranti, l’Asp di Trapani si impegna a garantire l’assistenza sanitaria

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giovedì 04 Maggio 2017 - 16:11

Migranti, l’Asp di Trapani si impegna a garantire l’assistenza sanitaria

“I numeri dei migranti assistiti allo sbarco nel porto di Trapani nel solo 2016, oltre 15 mila, spiegano meglio delle parole, l’impegno che l’ASP pone, con proprie risorse, a favore dell’assistenza sanitaria nei confronti di questi soggetti più fragili. Oltre a questo primo approccio poi non vanno dimenticati l’emergenza urgenza, in particolare per le donne in stato di gravidanza e nei casi di malattie infettive  e in generale il supporto ospedaliero”.

Lo ha detto oggi il commissario straordinario dell’Azienda sanitaria provinciale di Trapani Giovanni Bavetta, nel corso dell’incontro che il prefetto di Trapani Giuseppe Priolo ha organizzato in occasione della visita all’Hot spot di Milo del prefetto Gerarda Pantalone, capo dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del ministero dell’interno, insieme ai membri di una delegazione della Commissione europea.

Durante la riunione sono stati descritti, secondo le competenze, gli eventi collegati  agli sbarchi, ripercorrendo tutte le fasi legati agli aspetti dell’accoglienza, della sicurezza e dell’assistenza sanitaria, dall’arrivo dei migranti in porto, al trasferimento presso l’hotspot, fino alle successive procedure di accoglienza.

Ma Bavetta si è soffermato anche sul progetto Fami-Silver, che vede l’azienda sanitaria trapanese come capofila per la Sicilia. “Questo progetto per l’assistenza psicologica ai migranti – ha spiegato –  da 2,7 milioni di euro, cofinanziato dal ministero dell’interno, è stato riconosciuto dall’UE come un modello virtuoso di accoglienza e integrazione per i migranti in stato di shock psicologico, spesso legato alle condizioni drammatiche del viaggio. Si pone di creare una rete di supporto per questi migranti con disagio psichico,  con equipe multidisciplinari, unità mobili di supporto, una formazione specifica degli operatori, la definizione di protocolli operativi standard, un sistema automatizzato di chiamata dei mediatori culturali fino la cartella sanitaria elettronica del migrante su base regionale. Un progetto – ha concluso Bavetta – che vede oltre alle ASP siciliane e a un network di soggetti del privato sociale, in prima fila anche le prefetture”.

Foto di archivio

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