Si allunga la lista dei Comuni che hanno deciso di fare ricorso al Tar contro il Piano Paesaggistico adottato dalla Regione Sicilia. Nei giorni scorsi, era stato il sindaco di Marsala Alberto Di Girolamo ad annunciare tale intenzione, in seguito all’incontro bilaterale avuto a Palermo con la sovrintendente Misuraca e i tecnici regionali. Adesso è il turno del Comune di Petrosino, come confermato dal primo cittadino Gaspare Giacalone.
“Così come è stato redatto – sostiene il sindaco – il Piano Paesaggistico rischia di creare danni alle attività esistenti e di bloccare uno sviluppo eco-sostenibile del nostro territorio. Siamo stati uno dei pochi Comuni ad aver seguito correttamente la procedura di concertazione”.
Nel 2013, infatti, il Consiglio Comunale petrosileno aveva approvato una serie di osservazioni, che però non sono state prese in considerazione dall’Assessorato Regionale ai Beni Culturali, che alla fine ha approvato un Piano Paesaggistico pieno di criticità, rendendo di fatto inesistente una concertazione che, invece, è riconosciuta per legge.
“Non è servita a niente la fanfara di alcuni deputati locali nelle ultime settimane – continua Giacalone -. Da un lato sostengono lo stesso Governo Regionale che ha approvato il piano, dall’altro sono venuti a raccontare ai cittadini che avrebbero intrapreso iniziative concrete contro quel piano. Ancora una volta – conclude Gaspare Giacalone – ci difenderemo da soli e lo faremo con un’azione legale”.
Durante le scorse settimane, la Soprintendenza ai Beni Culturali e i dirigenti regionali avevano incontrato i rappresentanti delle Amministrazioni Comunali, assicurando di essere aperti al dialogo e di vole procedere a una concertazione funzionale alla stipula di un Decreto correttivo. Un atto che dovrebbe contenere le modifiche al Piano Paesaggistico recepite in seguito alle osservazioni fatte in sede di Consiglio Comunale dalle diverse Amministrazioni locali. I sindaci però evidentemente non si fidano delle aperture della Regione e ritengono che l’eventuale Decreto correttivo necessiterebbe di tempi burocratici troppo lunghi. Da qui la decisione dell’amministrazione di Petrosino di presentare ricorso al Tar.