Condannato al pagamento di mille euro per diffamazione a mezzo stampa un Consigliere comunale di Petrosino: Massimo Mezzapelle. I fatti si riferiscono ad alcune affermazioni che l’esponente del Massimo Consesso Civico petrosileno ha postato sui Social e in particolare a delle frasi ritenute offensive nei confronti del Presidente del circolo di Legambiente Marsala-Petrosino, Letizia Pipitone.
“Le frasi – ci ha detto l’avvocato di parte civile Giovanni Gaudino – sono state ritenute lesive in quanto adombravano eventuali possibili richieste di natura politica che la mia cliente avrebbe fatto al sindaco di Petrosino dopo la sua elezione. Siamo riusciti anche a fare accettare dal giudice la costituzione di parte civile dell’associazione Legambiente. Esprimo soddisfazione per la sentenza che ha riconosciuto la nostra posizione nel procedimento. Non eravamo interessati ad alcuna forma di risarcimento, ma soltanto al ripristino della verità. Per questo – conclude – abbiamo chiamato in giudizio l’imputato”. Il procedimento, che ha avuto diverse udienze, si è svolto davanti al giudice monocratico Matteo Torre.
L’imputato era difeso dall’avvocato Valerio Vartolo, che annuncia il ricorso in appello per conto di Mezzapelle: “Prendiamo atto della sentenza del Tribunale di Marsala che, come come ogni sentenza, deve rispettarsi ma che naturalmente, pur in attesa del deposito delle motivazioni, non condividiamo. Un pronunciamento di questo tipo si pone in oggettiva controtendenza con tutta la più recente giurisprudenza, nazionale e comunitaria, in tema di diritto di critica politica facendo segnare, a nostro avviso, un arretramento che consideriamo grave nei confronti della libertà di espressione, per come tutelata oggi dalla maggioranza dei Tribunali. Ed è per questi motivi che confidiamo profondamente in una radicale riforma da parte della Corte di Appello di Palermo, che anche di recente si è mostrata assai sensibile ai principi sanciti dalla Corte di Strasburgo, proprio in tema di libertà di espressione ed in particolare di espressione del dissenso. Siamo certi, pertanto, che emergerà l’assoluta liceità della condotta del Consigliere Massimo Mezzapelle”.