Il giornalista Marco Bova indagato per non aver rivelato le sue fonti. Nel suo articolo dichiarazioni scottanti su un ex senatore

Claudia Marchetti

Il giornalista Marco Bova indagato per non aver rivelato le sue fonti. Nel suo articolo dichiarazioni scottanti su un ex senatore

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martedì 15 Dicembre 2015 - 11:08

“Apprendiamo dalla lettura de Il Fatto Quotidiano che il collega Marco Bova è indagato presso la Procura di Trapani per false dichiarazioni al pm, non avendo voluto rivelare la fonte di un proprio articolo. Secondo quanto riferisce Il Fatto Quotidiano è stato impedito al giornalista Bova di avvalersi del segreto professionale in quanto non giornalista professionista. Stante la giurisprudenza in materia siamo certi che l’indagine non potrà che concludersi con una archiviazione. Intanto esprimiamo al collega Marco Bova la nostra completa solidarietà”. E’ questo il comunicato inviato agli organi di stampa, del Circolo Articolo 21 “Santo della Volpe” di Trapani che, tramite il suo portavoce Rino Giacalone, esprime solidarietà al giornalista Marco Bova. In pratica, in un articolo del noto quotidiano firmato da Bova, si racconta dei documenti top secret trovati negli armadi di un ex senatore. Particolari emersi nell’indagine a carico di Nino Papania, l’ex senatore del Pd estromesso dalle liste alle politiche del 2013 perché considerato “impresentabile” dal comitato dei garanti del suo stesso partito. Papania è imputato a Trapani, nell’ambito di un procedimento per voto di scambio, reato che si sarebbe consumato ad Alcamo alle amministrative del 2012. Dopo la pubblicazione dell’articolo, il pm di Trapani Marco Verzera ha contattato Bova per interrogarlo come persona informata sui fatti. Al momento di rivelare la fonte delle sue informazioni, Bova si è però rifiutato appellandosi al segreto professionale. Per questo motivo è stato iscritto nel registro degli indagati per false informazioni: Bova infatti è giornalista pubblicista e secondo il pubblico ministero non può trincerarsi dietro il segreto professionale proteggendo la fonte. In realtà, già in passato sono state emesse sentenze di senso opposto, volte cioè a estendere la possibilità di appellarsi al segreto professionale anche per i giornalisti pubblicisti ed in tal senso si sta indirizzo la legislazione in materia.

La redazione di itacanotizie.it si unisce alle espressioni di solidarietà in favore del collega Marco Bova. L’informazione libera è a tutela dei diritti dei cittadini e seppure regolata dalle norme, tale deve rimanere.

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