Birgi, la parola agli operatori: “La politica latita”. Intanto Daniela Virgilio (PSI) propone: “Lo scalo sia di riferimento in ambito sanitario”

Claudia Marchetti

Birgi, la parola agli operatori: “La politica latita”. Intanto Daniela Virgilio (PSI) propone: “Lo scalo sia di riferimento in ambito sanitario”

Condividi su:

lunedì 03 Agosto 2015 - 17:54

Un nutrito gruppo di operatori turistici di Marsala, congiuntamente a quelli di Trapani e Favignana, hanno inviato una lettera al Presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, ai deputati provinciali, ai sindaci dei comuni interessati e agli organi competenti, circa la vicenda dell’aeroporto di Birgi che da qualche settimana tiene sulle spine l’intera economia del territorio. In particolare, i sottoscrittori della missiva, lamentano la continua latitanza della politica locale e regionale rispetto alle problematiche relative alla gestione del contratto di co-marketing con la compagnia aerea Ryanair per lo scalo “Vincenzo Florio”. “Il fatto che continuamente venga messo in discussione il contratto di co-marketing da parte di alcuni sindaci della Provincia – affermano ristoratori, albergatori, titolari di agenzie di viaggi e b&b – ed i ritardi nei pagamenti delle quote di spettanza, hanno certamente indebolito i rapporti commerciali con Ryanair, pregiudicando fortemente le attività turistico e sociali legate al buon funzionamento dello scalo di Birgi. Tali incertezze non consentono agli imprenditori del turismo una corretta programmazione di nuovi investimenti e la creazione di nuovi posti di lavoro. Si è già verificata una sensibile riduzione delle tratte aeree certamente a favore di altri scali. Gli imprenditori del settore turistico si rendono conto dell’importanza rappresentata dall’aeroporto e la sua grande opportunità per il Territorio della Provincia di Trapani, tenuto conto della nostra collocazione geografica, in ordine ai flussi sia turistici che sociali. L’eventuale chiusura o la riduzione delle tratte rappresenterebbe per il nostro territorio l’isolamento dal resto del mondo per quanto riguarda i rapporti sia commerciali che sociali (anche di utilità pubblica)”. Per il vero, qualche giorno fa, nella sede della Camera di Commercio, si è tenuto un incontro con tutti i sindaci della Provincia, che hanno confermato, in buona sostanza, di rispettare l’impegno di co-marketing con l’Airgest. Certo, i risultati ancora tarderanno a venire. Il 6 luglio scorso, però, è scaduto il Consiglio di Amministrazione dell’Airgest Spa ed ad oggi non è stata convocata l’assemblea dei soci per il rinnovo. In merito così’ si sono pronunciati gli operatori: “Siamo di fronte ad un CdA non legittimato a trattare né le questioni strategiche per il prossimo triennio né nei confronti dei terzi, peraltro il Presidente Castiglione è stato sfiduciato dai soci privati di Airgest. Tra circa 1 anno andrà a scadere il contratto di co-marketing con Ryanair. Si richiede pertanto, con massima urgenza, che la Regione Sicilia, socio di maggioranza dell’AIRGEST, si faccia parte attiva e diligente per la nomina del nuovo CdA e che CCIAA di Trapani ed i comuni rappresentino a noi cittadini, quali siano gli obiettivi e le azioni che si intendono intraprendere in ordine al mantenimento ed all’eventuale rinnovo del contratto”. Le altre richieste avanzate sono: che la programmazione delle tratte aeree sull’aeroporto di Birgi avvenga con congruo anticipo; la costituzione di consorzi, fondazioni, ecc. tra gli operatori turistici del territorio al fine di affiancare i comuni e la CCIAA nella gestione dell’accordo di comarketing; la cessione, anche parziale, del pacchetto azionario di maggioranza in atto di proprietà della Regione a privati.

Intanto è arrivata la proposta della segretaria delle Donne Socialiste, Daniela Virgilio: “Collegare l’eccellenza dell’area di stoccaggio della Banca del Sangue Cordonale di Sciacca (BSCS) in funzione di “recovery plan” per altre strutture italiane in collaborazione con la posizione strategica dell’aeroporto di Birgi. Ciò in attuazione di una direttiva comunitaria sulla definizione delle norme di qualità e di sicurezza per la donazione, l’approvvigionamento, il controllo, la lavorazione, la conservazione, lo stoccaggio e la distribuzione di tessuti e cellule umani. In pratica, fare dello scalo trapanese un riferimento in ambito sanitario.

Condividi su: