Depone un ispettore della polizia penitenziaria: “si è trattato di un’uscita per motivi istituzionali”
È entrato nel vivo il processo a carico di Nicolò Raimondo, ex direttore della casa circondariale di Marsala accusato di peculato d’uso. Il processo si sta celebrando innanzi al collegio presieduto dal giudice Sergio Gulotta (a latere Pierini e Moricca). Secondo l’accusa Raimondo, con altre due persone, il 19 marzo del 2009, sarebbe andato ad un pranzo presso un Resort marsalese con l’auto in dotazione alla polizia penitenziaria. Ieri ha deporre è stato l’ispettore Leonardo Giacalone, anche lui della polizia penitenziaria, che ha riferito di ricordare che quel giorno era previsto un pranzo istituzionale e che avrebbe dovuto partecipare anche l’allora commissario di polizia di Marsala Cassandra, che però non arrivò mai al ristorante. In una precedente udienza era stato ascoltato anche Cassandra il quale ha detto di ricordare l’invito, ma di non rammentare se lo stesso fosse stato connesso a fini istituzionali e di non ricordare nemmeno se quel giorno avvertì che non sarebbe stato presente al pranzo. Ieri ha deposto anche la centralinista del carcere che ha risposto “non ricordo”, per chiarire il fatto che il commissario chiamò per disdire. “Dimostreremo che si trattava di un pranzo di lavoro – ha detto l’avvocato Maurizio D’Amico, difensore di Raimondo insieme all’avvocato Stefano Pellegrino – e che quindi non sussiste il reato contestato”. All’epoca le indagini furono effettuate dalla sezione di pg della Guardia di Finanza sotto l’egida della Procura. La prossima udienza si terrà 21 settembre alle 10,30.