Il 25 aprile (tra carciofi e polemiche)

Gaspare De Blasi

Io la penso così

Il 25 aprile (tra carciofi e polemiche)

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giovedì 23 Aprile 2015 - 17:16

Conoscevamo, tanti anni fa, un docente universitario. Persona di cui non avevamo grande stima, ma dotato di una intelligenza davvero notevole. Avevamo spesso con lui delle accese discussioni su tutto: politica e calcio in primis. Una volta però ci raccontò una cosa che, se ora appare scontata, allora ci parve davvero sorprendente. “Nel mondo accademico – ci disse – se non ci sono novità, ce le inventiamo. Debbono però essere rigorosamente “contro”. Se tutti fanno perepè, un insegnante che suona fuori dal coro sviluppa un dibattito, vende libri, viene invitato alle conferenze e poi, trascorso del tempo, anche se si scopre che sul quel determinato argomento aveva torto non ha più importanza”. Siamo al limite della disonestà intellettuale e professionale. Ma oggi, a distanza di anni, dopo averne viste e sentire tante, possiamo affermare che aveva ragione. In quanti si sono inventati farmaci prodigiosi? E in tema di scoperte, chi non ha sentito qualche cattedratico affermare che il sito “x” era quello della tomba di un grande della storia? Poi magari si scopre che era tutto falso o a volte costruito ad arte. Bisogna sempre studiare per progredire, ma occorre stare attenti al certe bufale che ogni tanto ci propinano. Domani ricorre l’anniversario della Liberazione da nazi-fascismo. Negli ultimi anni studiosi (?) e giornalisti (??) hanno scritto che la verità sta nel mezzo. E così le giovani generazioni si sono viste arrivare informazioni false e tendenziose. Si è detto: “bisogna onorare tutti i morti”. Chi ha mai pensato di disonorane qualcuno? Che la guerra civile fu colpa di entrambe le parti. Come se non fosse chiaro che c’era chi lottava per assicuraci la libertà che oggi abbiamo e chi invece difendeva una situazione che vedeva il Paese non solo in guerra, ma privato di ogni forma di libertà personale e collettiva da venti anni. A furia di alimentare frottole oggi ci ritroviamo con giovani che imbrattano i muri di svastiche e di croci celtiche (una è proprio di fronte alla sede del nostro giornale, in via Calogero Isgrò). Divertitevi ad arrostire carciofi e se potete pensate che lo state facendo liberamente perché 70 anni fa hanno vinto quelli che stavano dalla parte della ragione. Gli altri, non i morti che vanno onorati, ma i vivi che oggi scrivono libri “revisionisti” compatiteli, cercano gloria e soldi

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