Festività natalizie: ci scrive Ignazio Montalto

Vincenzo Figlioli

Festività natalizie: ci scrive Ignazio Montalto

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venerdì 12 Dicembre 2014 - 11:10

Egregio Direttore,
la prego cortesemente voler far giungere al Commissario Straordinario, agli Assessori, ai consiglieri comunali della città di Marsala il messaggio di congratulazioni per tutti gli abbellimenti posti in essere dagli stessi per rendere più festoso e visibile la loro vicinanza agli elettori in un momento così particolare dell’economia nazionale e mondiale. Ben vengano gli alberi di Natale, le casette di Via Roma, i festoni e le lampadine che illuminano una città in costante agonia. Mi pare però doveroso ricordare agli stessi, che la città di Marsala non è solo territorio dei normodotati esistono realtà, che pur conosciuti vengono trascurati, perché non danno visibilità al modo di essere Amministratore oculato e attento a tutti ma a determinate categorie di persone. Alle persone già citate consiglio di leggere quanto segue, può fare loro memoria che non sempre l’apparire trova posto nei cuori delle persone, quando si trascurano interessi di particolari persone “che sono” ma non hanno fatto mai passerella, ma hanno chiesto il sacrosanto diritto di vivere come persone “normali” anche se normali non sono, nella fattispecie parlo di persone sole, malate, portatori di handicap, etc.
Mt 25, 31-46
Gesù disse ai suoi discepoli:
«Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra.
Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”.
Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.
Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”.
Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”.
E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».
La saluto con cordialità,

Ignazio Montalto

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