Abbiamo sempre sostenuto che per fare i fantini non bisogna essere cavalli. Ma capirci qualcosa di quadrupedi, si. Vi immaginate un professore di chimica o un metalmeccanico che al massimo sanno che i cavalli hanno quattro zampe, partecipare alle gare di trotto in un grande ippodromo? Pensavamo a tutto ciò ieri quando abbiamo letto l’elenco dei componenti la nuova Giunta regionale varata da Crocetta. Dato che però non è giusto dare la colpa soltanto al Governatore, approvata anche dai partiti che lo sostengono. Si tratta del terzo tentativo (in due anni), di governare una delle regioni più complicate del “mondo”. Non staremo ad elencarvi i problemi della nostra Isola. Ma proprio ieri, tanto per dirne una, il Capo dello Stato è stato sentito in qualità di testimone nel processo sulla trattativa tra stato e mafia. “Cosa Nostra” è certamente uno dei problemi del Paese, ma è nata e prosperata proprio in Sicilia. Ci scuserete ma noi non ci aspettavamo nulla di buono da una trattativa stile prima Repubblica (…questo a me e quello a te…tale va a quell’assessorato indicato da noi…e via così lottizzando), e infatti è venuto fuori che la montagna ha partorito il classico topolino e già si accettano scommesse sulla durata del nuovo esecutivo. Noi, in queste nostre note, non entreremo nel merito del come, per esempio un tecnico dell’economia sia stato calato dal Pd romano per commissariare Crocetta e risolvere i problemi di una “cassa” ridotta davvero a secco. Ma due aspetti li vogliamo introdurre: la competenza e la territorialità. Quali sono i problemi della Sicilia? Voi rispondereste: “primo il lavoro. Andate a guardare il curriculum dei nuovi assessore e vedrete se c’è per caso c’è qualche cavallo o qualche fantino. Niente, neanche una sella… poi direste “…la Formazione”, croce di tutte le giunte degli ultimi tempi. Non era più “normale” affidare la delega assessoriale a qualche lavoratore del settore che certamente ne sa più di Crocetta e company? E un esperto di turismo che esca dai libri universitari e provenga dal settore? Magari un rappresentante della categoria degli albergatori o delle agenzie di viaggi. Nulla. Ma sarebbe stato, lo ripetiamo, normale. Ma la politica da noi non è normale? Poi, non so se ci capite, introduciamo un po’di sano campanilismo. Saremo faziosi, ma la faziosità se è sana e non condizionata da nulla che non sia il proprio pensiero, a volte aiuta. È possibile che nella nostra Città, nella nostra provincia, non ci sia nessuna donna o uomo capace di rappresentarci nella giunta regionale? Alla prossima, tanto non dura fidatevi
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